La famiglia Bertone, tutti i suoi dipendenti e collaboratori, annunciano “con immenso dolore” la scomparsa di Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna. “Imprenditore visionario e coraggioso, ha saputo coniugare visione imprenditoriale, capacità d’innovazione e una profonda attenzione per le persone, diventando nel tempo un punto di riferimento non solo per il suo settore ma per l’intero tessuto economico e sociale del Paese”, si legge nella nota. “Sotto la sua guida, Acqua Sant’Anna è cresciuta fino a diventare l’azienda leader in Italia nelle acque minerali. Ma il suo lascito va oltre i risultati economici la sua umanità, il rispetto per i collaboratori, la sensibilità verso il territorio e la costante volontà di migliorare, ne hanno fatto un esempio di leadership autentica e generosa. Un grande uomo, profondamente legato alla sua famiglia, guidato da altruismo e senso del dovere che non saranno mai dimenticati”.
Nato a Moncalieri (Torino) il 16 agosto 1966, Bertone aveva fondato nel 1996 l’azienda che oggi vende un miliardo e mezzo di bottiglie ogni anno. 81.000 sono quelle che vengono prodotte ogni ora dalle nuove linee produttive tecnologiche installate nello stabilimento di Vinadio, in provincia di Cuneo. Sono 16 linee di imbottigliamento (13 per l’acqua e 3 per le bevande) che permettono alla capacità produttiva globale dello stabilimento di arrivare ad un potenziale di circa 3 miliardi di bottiglie/anno. Il fatturato negli ultimi dieci anni è più che triplicato. Nel 2024 ha superato i 340 milioni di euro, rispetto ai 320 milioni del 2023 in un mercato molto frammentato (solo in Italia esistono quasi 300 marchi), competitivo e storicamente dominato da grandi gruppi multinazionali. L’Acqua Sant’Anna nasce a 1950 metri, alla sorgente Rebruant tra le più alte in Europa, in Valle Stura.
Ma quella della Sant’Anna non è solo una storia di numeri. E’ anche la storia della famiglia Bertone, attiva sin dagli anni Cinquanta nel settore dell’edilizia. A fondare l’attività è Giuseppe Bertone (scomparso nel 2008). Negli anni ’90 i Bertone hanno costruito la frazione di Borgaretto, 7.500 abitanti alle porte di Torino. Poi il business si è via via ampliato al basso Piemonte, alla Liguria e alla Costa Azzurra. Negli anni ’80-’90 l’attività si espande all’edilizia industriale e al fianco di Giuseppe scendono in campo i figli Fabrizio e Alberto. È con quest’ultimo che inizia una nuova avventura, in un settore totalmente diverso. Nel 1995 Giuseppe Bertone viene a conoscenza della qualità superiore dell’acqua che sgorga nelle valli che sovrastano Vinadio. Lui e il figlio Alberto si recano più volte sul posto, effettuano sopralluoghi, test, analisi. Si convincono delle enormi potenzialità del prodotto, che sgorga in ambiente incontaminato, in un contesto montano rimasto ancora autentico. Alberto lo convince ad affidargli lo sviluppo di questo nuovo progetto e dal 1996, anno in cui nasce Acqua Sant’Anna, si impegna a realizzare un obiettivo ambizioso: portare quest’acqua sulla tavola di tutti gli italiani costruendo i 600 chilometri di tubature nella montagna per captare l’acqua dalle sorgenti e portarla alla condotta che alimenta lo stabilimento.
Le foto più recenti lo ritraggono sdraiato su montagne di bottiglie. Ha puntato sugli investimenti per potenziare l’efficienza e l’automazione allo stabilimento di Vinadio. Ha diversificato negli anni puntando sulle bevande (linea SanTHE’, Fruity Touch, SanFruit), su prodotti funzionali (Sant’Anna Beauty e Sant’Anna PRO), sull’ambiente (Acqua Sant’Anna è stato il primo marchio al mondo a lanciare nel mass market una bottiglia di acqua minerale da 1,5 litri biodegradabile e compostabile) e sull’internazionalizzazione. Sant’Anna ha infatti acquisito La Compagnie Des Pyrénées, titolare del marchio francese Eau Neuve rafforzando la presenza nell’horeca e nei mercati europei.
Per far correre l’acqua Aberto Bertone aveva un nuovo sogno: sviluppare ulteriormente la logistica su rotaia, realizzando un collegamento ferroviario diretto con lo stabilimento. Ma si è spento nella notte tra il 10 e l’11 novembre 2025, dopo aver lottate contro una malattia scoperta casualmente tempo fa. Con lui se ne va un imprenditore che, come diceva lui stesso “non deve solo guardare i bilanci, deve anche farsi prendere dall’emozione, seguire un’intuizione”.
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