Se la parola “riarmo” è tornata con prepotenza nel nostro vocabolario e nei programmi politici, è inevitabile che anche il settore della “sicurezza” stia ampliando i propri margini di intervento e di prodotti. Nonché di affari. Occasioni che, come nel caso della statunitense Axon Enterprise (nata nel 1993 come TASER International), stanno virando sempre di più sull’integrazione delle più importanti applicazioni tecnologiche all’interno dei servizi di primo intervento: dai droni all’intelligenza artificiale. Strumenti che uniti all’ecosistema integrato di dispositivi definiti “non letali”- tra cui rientrano appunto i Taser – telecamere indossabili, software cloud e strumenti di analisi avanzata, «hanno l’obiettivo di proteggere la vita e rafforzare la fiducia tra forze dell’ordine e cittadini», come spiega a Moneta Rick Smith, fondatore e ceo dell’azienda.
L’ascesa di Axon Enterprise
Una missione complessa, ma che, inserendosi in un mercato da circa 129 miliardi di dollari, ha permesso ad Axon Enterprise di crescere del 600% negli ultimi cinque anni, di raggiungere oltre 57 miliardi di capitalizzazione, 2,1 miliardi di ricavi, un ebitda del 25% e quasi 10 miliardi di contratti futuri già sottoscritti. «Oggi la maggior parte del nostro business si basa su modelli in abbonamento: vendiamo dispositivi, software, archiviazione cloud e servizi integrati.
Per esempio, gestiamo l’intero sistema nazionale di prove digitali della Scozia. I clienti non comprano più semplicemente un prodotto e poi ci lasciano: sono contratti continuativi», spiega Smith, che vede nell’intelligenza artificiale «il driver di crescita più dinamico». Tant’è che l’azienda ha recentemente introdotto nuove applicazioni in grado di trasformare le registrazioni di intervento in rapporti di polizia, riducendo il tempo speso dagli agenti in attività burocratiche.
Questo però, non significa «sostituire la componente umana, ma cercare di restituire agli agenti tempo e concentrazione per l’attività operativa». Tra queste, spiccano: «Maggiore trasparenza, efficienza amministrativa e un impatto positivo sulla percezione pubblica delle forze dell’ordine». Inoltre, Axon sta testando sistemi in cui il drone decolla da una “stazione di aggancio” e raggiunge autonomamente il luogo dell’intervento, attivabile direttamente dalla bodycam dell’agente. Ciò «potrebbe alleggerire il carico operativo su pattuglie e ambulanze, con evidenti risparmi per i bilanci pubblici».
E se gli Stati Uniti, «restano il mercato più dinamico», l’Europa sta «diventando un’area strategica, in particolare per l’adozione di soluzioni cloud e AI, trainata soprattutto da Spagna e in Regno Unito», dice Smith, che comunque vede nell’Italia un mercato rilevante. Nel nostro Paese, infatti, Axon è già attiva in oltre 200 comuni, con oltre 6.000 dispositivi in uso e ha avviato i primi test basati sull’intelligenza artificiale. Novità che coinvolgono anche il settore privato. Da qui l’acquisizione di Fusus, che ha permesso ad Axon di «integrare una piattaforma che permette ai negozi o alle scuole di connettere i propri sistemi di videosorveglianza alla polizia, in modo controllato».
E sulla possibilità futura che i privati cittadini europei possano acquistare i Taser nei negozi? «Forse, al momento non è consentito», risponde Smith, che aggiunge: «Stiamo lavorando a una nuova versione pensata per la difesa personale, che al momento lanceremo negli Stati Uniti. Ogni utilizzo invia un avviso alla polizia e attiva il tracciamento per 24 ore. Il dispositivo avrà un solo colpo, non ricaricabile, con un componente da circa 300 euro. Se il Taser viene usato per difesa legittima, lo sostituiremo gratuitamente. Ma se lo usi per scopi illeciti, diventa tracciabile e inutilizzabile. Questo ci consente di ipotizzare un uso regolamentato anche per il contrasto alla violenza domestica o altri casi specifici in Europa».
Proprio guardando al futuro, la visione del numero uno della società è chiara: continuare a garantire la trasparenza, la responsabilità e la tracciabilità delle azioni compiute da chi utilizza i suoi strumenti e proseguire il proprio percorso di crescita anche tramite nuove acquisizioni. Ne sono un esempio, le recenti Dedrone – specializzata nel rilevamento di droni non autorizzati, usata in eventi globali come i Mondiali o la Formula 1 – e Citizen, app per la condivisione in tempo reale di video e allerte di pubblica sicurezza.
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