Azimut deve mettere mano alla governance se vuole portare a conclusione il progetto Tnb (la nuova banca digitale annunciata dalla sgr di Pietro Giuliani e in fase di sviluppo in questi mesi) o il via libera di Bankitalia a qualsiasi operazione straordinaria. Le ispezioni dell’Autorità hanno fatto emergere “un quadro connotato da rilevanti carenze di governance e organizzative”. Motivo per cui è necessario avviare “con tempestività un’incisiva azione di rimedio” per rimuovere le carenze riscontrate e definire “un assetto di governo e di controllo compatibile con la complessità operativa dell’intermediario e del gruppo”.
Su Tnb Bankitalia ha chiesto un “piano di rimedio” per rimuovere tutte le carenze riscontrate che sarà oggetto di valutazione da parte della Banca d’Italia ma, precisa l’Autorità “l’effettivo superamento di tali criticità non è un presupposto sufficiente per determinare un esito positivo degli eventuali procedimenti connessi al citato progetto, che saranno valutati nei tempi e nei modi previsti dalla vigente normativa” Il progetto Tnb di banca digitale, annunciato nel marzo del 2024, prevede l’acquisizione da parte di Azimut di una banca identificata insieme a Fsi a cui verrà conferito “un perimetro selezionato delle attività distributive italiane unitamente ad altri asset di Azimut”.
La società lo ha dovuto rendere noto al mercato, su richiesta della Consob, a integrazione delle comunicazioni al mercato del 6 novembre scorso. Questa mattina in Borsa il titolo non è riuscito a fare prezzo in avvio aprendo la seduta con un teorico -9 per cento.
Leggi anche:
Bankitalia: stablecoin e cripto mettono a rischio la stabilità finanziaria
© Riproduzione riservata