L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando anche gli studi legali abituati a codici, fascicoli e rituali consolidati. Alcuni professionisti l’hanno già invitata a prendere posto alla scrivania, altri la guardano con sospetto dalla porta, temendo che possa portarsi via il pane quotidiano. Ma chi resta immobile, ancorato alla professione di ieri, rischia di trasformarsi in un romantico reperto d’antiquariato giuridico.
Ne è convinto Břetislav Šimral, direttore Innovation & Intelligence di Dentons Europe, che con la sua squadra ha creato uno strumento di intelligenza artificiale sviluppato internamente a Dentons, uno degli studi legali più grandi al mondo. Si chiama Daisy (Dentons AI System), è stato lanciato a maggio e fornisce capacità generative di IA sicure e adattabili a tutti i professionisti e allo staff in Europa e Asia Centrale. «Si tratta di un sistema plug-and-play agnostico rispetto al modello, che offre diverse capacità generative IA garantendo un’esperienza utente coerente.
Come funziona Daisy di Dentons
L’architettura modulare ci consente di scegliere i migliori LLM (i modelli incentrati sulla comprensione e sull’analisi del testo, ndr) per ogni flusso di lavoro, integrare facilmente strumenti di terze parti, adattarsi rapidamente a nuovi casi d’uso reali e aggiornare o collegare Daisy a modelli più recenti a mano a mano che emergono», spiega Šimral.
Il progetto fa parte di una strategia più ampia dello studio legale: «Ci siamo presto resi conto che dovevamo costruire un ecosistema di intelligenza artificiale diversificato per fornire potenti capacità di intelligenza artificiale su larga scala, ovunque potessero portare valore. Oltre ad affrontare il classico dilemma Build versus Buy», costruisci rispetto a compra, «sfruttando i vantaggi di entrambi, abbiamo anche introdotto l’elemento Partner, utilizzando la forza del nostro marchio per accedere alla tecnologia più recente e garantire il nostro posto al tavolo dove si sta formando la storia dell’IA».
Come funziona? Gli utenti esperti di intelligenza artificiale partecipano alla modellazione della tecnologia sviluppata internamente, mentre alle persone nuove alla tecnologia vengono offerti corsi introduttivi ben progettati. Tutto questo è avvolto in una comunicazione continua e articolata. L’obiettivo è chiaro: liberare tempo e risorse da attività accessorie e ripetitive, permettendo ai professionisti dello studio di concentrarsi sulla fornitura di servizi legali di alto valore con un’efficienza senza precedenti offerta dalla nuova generazione di strumenti.
La prima versione di Daisy include un’interfaccia chat IA protetta, che garantisca sicurezza e privacy dei dati come requisiti base e irrinunciabili e che comprende attività IA strutturate come la sintesi e la redazione di documenti, a un modulo di traduzione in 50 lingue e un browser tra le policy dello studio. Nelle prossime settimane e nei mesi a venire, verranno aggiunte diverse funzioni, tra le quali quelle legate al Business research e intelligence, Bot personalizzati, sistemi di navigazione intelligente nella nostra intranet, e altre applicazioni RAG (Retrieval-Augmented Generation).
Dentons si appoggia a partnership strategiche, in particolare con Legora, ora accessibile a tutti gli avvocati di Dentons Europa per casi d’uso avanzati come la ricerca legale o la revisione tabellare. «Allo stesso tempo, stiamo collaborando con Noxtua (Xayn) per la formazione del primo modello giuridico sovrano europeo, che sarà collegato a Daisy per capacità legali avanzate entro la fine dell’anno», aggiunge Šimral. Dentons partecipa anche a JuriAIring, un’iniziativa di ricerca senza scopo di lucro per valutare l’efficacia degli strumenti di intelligenza artificiale legale in varie aree del diritto.
Per Šimral cogliere il vero valore dell’AI dipende da un addestramento adeguato e dal dissipamento di idee sbagliate e pregiudizi. «Comprendere come funzionano i modelli di linguaggio di grandi dimensioni è fondamentale per il loro uso efficace. In poche parole, migliore è l’operatore, migliore è l’IA, perché i risultati significativi non derivano solo dal modello stesso, ma da quanto bene è guidato».
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