«Saper mixare in musica significa saper rendere fluido il passaggio tra due tracce senza perdere il ritmo. Saper mixare in azienda significa contaminare generi, stili, prodotti evitando tensioni o passaggi bruschi». Interpretava così il “sound of business”, Ernesto Fürstenberg Fassio, in un post su Linkedin di qualche anno fa. Da banchiere appassionato d’arte, di quella che definisce l’«economia della bellezza», il presidente di Banca Ifis ha conquistato in questi giorni Illimity Bank chiudendo con un valanga di adesioni l’Offerta pubblica di acquisto e scambio sull’istituto fondato da Corrado Passera. Ora Banca Ifis ha le mani libere per far passare il progetto di fusione per incorporazione di Illimity nella prossima assemblea straordinaria.
L’offerta, partita il 19 maggio, è la prima scalata andata in porto nel tormentato risiko tra le banche italiane, anche grazie all’accelerata impressa dal premio del 5% annunciato dall’azionista La Scogliera (titolare del 50,64% del capitale di Banca Ifis) in caso di superamento della soglia del 90%. «Attraverso questa operazione industriale uniremo due challenger bank innovative, per costruire un gruppo bancario di primario riferimento per l’economia italiana», ha detto Fürstenberg Fassio.
Classe 1981, nato a Genova, si è laureato nel 2008 in Giurisprudenza all’Università di Padova e poi ha conseguito un master in Accounting, Auditing and Control alla Bocconi di Milano. Nipote di Clara Agnelli (sorella di Gianni) è diventato banchiere dopo aver coltivato una lunga passione per la musica: aveva anche costituito una società, nell’ottobre 2016, la Ernest & Frank Dj Music srl. Tanto che qualcuno lo aveva accostato a David Solomon, il ceo della grande banca americana Goldman Sachs che, fuori dall’orario d’ufficio, si trasforma nel dj D-Sol e frequenta alcuni dei più noti palcoscenici di New York e Miami, proponendo la sua musica. Tornando a Fürstenberg Fassio, nell’aprile 2019 scende in campo personalmente quale vicepresidente di Banca Ifis, in seguito al divorzio tra i soci dell’istituto e l’ex ad Giovanni Bossi. Avvia quindi un processo di rinnovamento del top management che porta alla nomina del nuovo amministratore delegato, Frederik Geertman, e di altri manager strategici. Nel novembre 2022 diventa presidente dell’istituto, mentre il padre Sebastien Egon Fürstenberg è designato presidente onorario.
In pochi anni, visti i tempi tradizionali della finanza, ha cambiato pelle a Banca Ifis portandola ad assumere un ruolo da protagonista nel mondo del credito nazionale, interlocutore del mondo delle piccole e media imprese sul territorio. Non più solo leasing, npl e servizi alle imprese ma ora anche banca digitale grazie alla conquista di Illimity e allo sbarco nel settore del corporate e investment banking, nel private e nel wealth management con la creazione di una divisione con marchio ad hoc, che fa leva sul blasonato cognome della famiglia.
Si è saputo circondare delle persone giuste, a cominciare dall’amministratore delegato Geertman e Rosalba Benedetto, prima a capo della comunicazione e delle relazioni istituzionali e di recente nominata vicepresidente.
Nel ruolo di presidente del Comitato Sostenibilità e del Comitato Brand, promuove progetti strategici in ambito ESG e iniziative finalizzate alla valorizzazione dell’immagine della banca.
Dal 2009 è membro del cda della Scogliera SA, la holding di partecipazione che controlla Banca Ifis, dove dal 2018 ricopre la carica di amministratore delegato. Siede anche nel board della Fondazione Bambino Gesù e in quello dell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani. Infine è convinto presidente della Fondazione Fürstenberg Fassio che sostiene il diritto alla salute e l’accesso alle cure dei bambini.
Filantropo, accanto alla passione per la musica si è dato anche all’arte dando vita a “Ifis art”, un programma che si propone di innalzare le vette della cultura contemporanea. L’obiettivo è portare l’arte in banca con una strategia industriale che può fare leva sulla digitalizzazione per creare un modello innovativo di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico. Un esempio concreto è l’operazione sulle teste di gesso di Canova, capolavori riscoperti e restaurati grazie a un percorso di collaborazione pubblico-privato. Una volta restaurate, le opere sono state esposte a Lucca e ora inizieranno un percorso di mostre itineranti nei principali musei italiani, con costi interamente a carico di Banca Ifis, per garantirne la massima accessibilità al pubblico. Fürstenberg Fassio ha applicato la stessa logica al caso dell’edificio veneziano su cui è raffigurata l’opera di Banksy “The migrant child”. La banca ha acquistato l’immobile e sta provvedendo al restauro.
© Riproduzione riservata