Il rilascio a luglio della nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per l’ex Ilva di Taranto ha determinato l’aggiornamento al 9 ottobre dell’udienza relativa all’azione inibitoria contro la fabbrica siderurgica presentata dall’associazione “Genitori Tarantini”.
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La nuova Autorizzazione è stata infatti approvata lo scorso 17 luglio in conferenza dei servizi – favorevoli i ministeri, contrari Regione Puglia ed enti locali di Taranto -, qualche giorno dopo è stato anche emesso il relativo decreto dal Mase e ora il Tribunale di Milano sostiene che “il rilascio dell’Aia relativa allo stabilimento costituisce evento sopravvenuto che deve essere considerato” per decidere sulle domande proposte dalle parti. Il Tribunale ha chiesto l’acquisizione del parere istruttorio conclusivo (Pic) reso dalla Commissione istruttoria Aia e il relativo piano di monitoraggio e controllo (Pmc) reso da Ispra.
Alle parti è stato assegnato il termine del 30 settembre per il deposito di memorie. La richiesta di inibizione della produzione dell’ex Ilva per ragioni sanitarie (malattie) e ambientali (inquinamento) è giunta al Tribunale di Milano poiché lì si trova la sede legale dell’azienda.
In materia di Aia, il Tribunale, una volta ricevuta l’istanza dei cittadini di Taranto, ha rimesso il caso alla valutazione della Corte di Giustizia della Ue e quest’ultima a giugno 2024 ha stabilito che, se un impianto industriale nuoce alla salute e all’ambiente, va fermato. La procedura per la nuova Aia è stata avviata da Acciaierie d’Italia a febbraio 2023, quando ancora c’era la precedente gestione pubblico-privata, Invitalia-ArcelorMittal.
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