Secondo il miliardario fondatore di Amazon “non c’è mai stato un momento migliore per essere imprenditori, non c’è mai stato un momento migliore per avviare una startup”. Jeff Bezos all’Italian Tech Week ha infuso una sferzata di ottimismo ai tanti spaventati dagli effetti che l’avvento e la rapida corsa dell’intelligenza artificiale avrà sulla realtà e sui posti lavoro. Il clima che racconta il magnate è quello di un fervore collettivo per le tecnologia emergenti che configura in piena una “bolla industriale”.
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Ci troviamo – riflette Bezos – in una fase di eccesso di entusiasmo. “Di solito – spiega – gli investitori non affidano a un team di sei persone un paio di miliardi di dollari senza un prodotto. È raro. Eppure, oggi accade. Questa dell’IA è una sorta di bolla industriale, diversa dalle bolle finanziarie”. Ma l’IA – secondo il magnate – non è una moda passeggera, “è reale e cambierà ogni settore”.
“Le bolle industriali non sono affatto così dannose: possono perfino rivelarsi positive, perché quando la polvere si posa e si vede chi sono i vincitori, la società beneficia di quelle invenzioni. Siamo fortunati a vivere in un’epoca in cui sono in corso più di un”età dell’oro’: viaggi spaziali, AI, robotica. È straordinario. Dall’esplosione della robotica, alle nuove frontiere spaziali fino all’IA”. Tre ambiti che lasceranno un’impronta rivoluzionaria nella storia dell’uomo. Secondo il miliardario statunitense questa è una fortuna irripetibile per gli imprenditori, chiamati a cavalcare la rapidità del cambiamento. Il fondatore di Amazon racconta di immaginare che entro i prossimi vent’anni sarà possibile costruire “enormi data center da gigawatt nello spazio”, alimentati da energia solare, habitat perfetti per i giganteschi cluster di training dell’IA.
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