Quali decisioni prenderà Antonio Filosa sulla nutrita galassia di marchi Stellantis? Il nuovo ceo, che dirigerà i lavori dalla sede americana di Auburn Hills, si insedierà ufficialmente lunedì prossimo e, in attesa del suo piano strategico con un occhio attento alla situazione produttiva italiana, negli ambienti automotive già ci si pone questa domanda. Filosa manterrà in vita tutti i 14 marchi del gruppo? Farà degli accorpamenti? Ci saranno dei tagli? E se qualche costruttore estero mettesse sul piatto una cifra di tutto rispetto per portare a casa un brand icona?
Insomma, la strategia adottata dal suo predecessore, Carlos Tavares, ha finito per mettere alle corde, guardando all’Italia, marchi simbolo come Maserati e Lancia. Ma anche Alfa Romeo sta risentendo della politica che ha puntato sulla condivisione dei progetti di cui ne ha risentito inevitabilmente il Dna della casa. Troppe le somiglianze con altri modelli del gruppo. E cosa dire di Abarth, con la scommessa elettrica persa e quel sound virtuale considerato una presa in giro? E veniamo al dunque: a rischiare di più, secondo i rumor, sarebbe Lancia.
La nuova Ypsilon vende poco, costa troppo e ricorda, come linea, una Peugeot o una Opel, “cugine” nel gruppo dello stesso segmento. All’estero, poi, il marchio ha perso appeal, non esiste, nonostante gli sforzi compiuti nell’epoca della Fca guidata da Sergio Marchionne. Dici Lancia e appare per lo più un punto di domanda. Correggi in Delta e si illumina lo sguardo dell’appassionato. È vero, ci sono novità nella pipe line di Lancia, come Gamma e proprio quella che dovrebbe chiamarsi Delta, si è tornati con la Ypsilon ai rally, ma ne vale la pena insistere?
A questa domanda dovrà rispondere Filosa. Eppure, dicono in molti, visto che la precedente Ypsilon, un po’ come accade tuttora per la Fiat Panda, continuava ad avere buoni risultati, perché non si è pensato – sull’esempio della nuova 500 – di realizzare il nuovo modello partendo da quella base? E gli altri marchi in sofferenza? Le solite voci sostengono che Maserati non sarà toccata, nonostante le offerte di emiri, cinesi e magnati vari. Idem per Alfa Romeo: i problemi causati dalla volontà di proporre la nuova Stelvio solo elettrica sono la causa del forte ritardo del lancio. Progetto, dunque, in via di revisione a Cassino. Peccato per il tempo perso. Per Abarth, ma anche per la francese Ds, pure zoppicante, le soluzioni ci sarebbero. Abarth potrebbe diventare il marchio sportivo con cui caratterizzare i modelli del gruppo. Per Ds, stesso discorso, ma guardando all’alto di gamma e legando il marchio soprattutto a Citroën.
Tutte voci, quelle esposte, raccolte qua e là, anche negli ambienti prossimi a Stellantis. La parola passa ad Antonio Filosa.
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