Tonfo per l’industria automotive nel semestre. A giugno 2025, secondo i dati Istat, la produzione dell’industria delle quattro ruote italiana nel suo insieme ha registrato un calo del 3,8% rispetto a giugno 2024, mentre nel primo semestre del 2025 il crollo è stato del 17,3%.
Non una novità per il settore, in panne da mesi. I numeri fanno il paio con la crisi delle case automobilistiche, Stellantis in primis.
Secondo i dati di Luglio, la produzione di Stellantis in Italia ha continuato a calare in modo preoccupante. Nei primi sei mesi del 2025, il gruppo ha prodotto 221.885 veicoli, con un calo del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La flessione riguarda tutte le categorie: le automobili segnano un -33%.
E infatti, guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli registra una variazione tendenziale negativa del 3% a giugno 2025 e diminuisce del 23,5% nei primi sei mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi è cresciuto dell’1,9% nel mese e incrementa del 4% nel cumulato, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori è tornato a calare (-5%) nel mese e diminuisce dell’11,3% primo semestre 2025.
Secondo i dati preliminari di Anfia, la produzione domestica delle sole autovetture a giugno 2025 supera le 24mila unità, in calo dello 0,1% rispetto a giugno 2024. Nel cumulato dei primi sei mesi, le autovetture prodotte sono 136.500 circa, in flessione del 31,7% rispetto alle quasi 200mila prodotte nel primo semestre dello scorso anno.
Nello specifico, le previsioni sindacali per il 2025 parlano di una produzione di Stellantis ferma a 400mila veicoli, ben lontana dal milione promesso da Stellantis al Governo italiano entro il 2030.
Il gruppo ha tuttavia annunciato investimenti per 2 miliardi di euro per rilanciare gli stabilimenti nazionali, ma dovrà dimostrare con i fatti di voler davvero mantenere un ruolo centrale dell’Italia nella propria strategia industriale globale.
Basterà? Il problema è anche strutturale. Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva in flessione a giugno 2025 rispetto ai livelli del sesto mese dello scorso anno, proseguendo il trend negativo. L’indice della produzione industriale nel suo complesso, infatti, cala dello 0,9% a giugno e chiude a -1,2% il primo semestre dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) registra una variazione negativa del 4,8% a maggio 2025, ultimo dato disponibile (+5,0% sul mercato interno e -4,4% sui mercati esteri) e chiude i primi cinque mesi dell’anno a 2,2% (-2,3% il mercato interno e -2,1% i mercati esteri). Il fatturato del settore automotive nel suo complesso presenta una flessione del 7,5% a maggio (ultimo dato disponibile), a causa di una componente interna in calo dell’11,1% e di una componente estera a -4,1%. A gennaio-maggio 2025, il fatturato cala invece del 14,5% (-18,4% il fatturato interno e -11,1% quello estero).
Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta una variazione tendenziale negativa dell’11,7% a maggio (-20,7% la componente interna e -2,5% la componente estera). Nel periodo gennaio-maggio 2025, l’indice del fatturato di questo comparto registra un decremento del 16,3%, con un calo del 25,7% della componente interna e del 6,5% della componente estera.
Nel quadro complessivo delle difficoltà produttive e strategiche del gruppo in Italia, il caso dello stabilimento di Termoli è tra i più emblematici. Attivo dal 1972 nella produzione di motori e trasmissioni, con 2.500 dipendenti, il sito molisano era stato scelto nel 2021 come sede della terza gigafactory europea per batterie elettriche
Ma i piano è stato sospeso quando Acc ha annunciato una revisione tecnologica orientata verso batterie meno costose, in risposta al rallentamento della domanda di veicoli elettrici in Europa.
Il governo italiano ha reagito ritirando i 223 milioni di euro di fondi europei e Stellantis ha annunciato che dal 2026 Termoli produrrà cambi automatici per auto ibride garantendo lavoro a circa 300 dei 1.800 dipendenti dell’impianto, una soluzione è evidentemente un ripiego rispetto alle ambizioni dello stabilimento.
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