Come si declina il lusso nel settore degli investimenti immobiliari? Un esempio è l’ultimo colpo messo a segno da Coima, il gruppo di investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali, guidato da Manfredi Catella che ne è fondatore e ceo. Lo storico Grand Hotel des Bains del Lido di Venezia tornerà a nuova vita grazie a Coima sgr che ha finalizzato un accordo con gli istituti di credito per l’acquisto del 100% del debito pregresso. L’operazione sarà finanziata attraverso un nuovo veicolo di investimento partecipato anche da Eagle Hills, società con sede ad Abu Dhabi guidata dal fondatore di Emaar, Mohamed Alabbar. «Quando parliamo del lusso in Italia ci riferiamo alla filiera della creatività e produzione che contraddistingue la nostra economia, si intrecciano i settori che vanno dal design alla parte gastronomica e turistica, è parte del Dna della nostra tradizione, si intreccia con la ricerca dell’esperienza, l’alta gamma in tutte le sue declinazioni. Si cerca un privilegio che non è solo di apparenza, ma di esperienza. E nell’esperienza offerta c’è la genuinità della nostra storia, della tradizione e della nostra cultura che è anche il grande potenziale di questo Paese perché attiva le filiere creative, produttive e di impatto sociale». L’esempio del Des Bains di Venezia è calzante perché verrà attivato un investimento di 200 milioni per il completo restauro e la modernizzazione dell’hotel, è previsto anche il miglioramento del parco e degli spazi pubblici circostanti e il rilancio della spiaggia davanti alla struttura.
Catella fa un altro esempio di come vengono attivate le filiere a livello internazionale: Sheikha Al Mayassa, curatrice del Qatar Museum, figlia dell’ex emiro Hamad bin Khalifa Al Thani e sorella dell’attuale emiro Tamim bin Hamad Al Thani, ha finanziato un padiglione della Serpentine a Londra e lo ha regalato a Milano dove verrà insediato nel parco pubblico di Porta Nuova. La stessa Coima ha in corso varie operazione di riuso edilizio di edifici storici. A Milano, ad esempio, il gruppo di Catella ha avviato un’operazione sul complesso di edifici della sede di Ubi in via Monte di Pietà, tra gli hotel Bulgari e Mandarin Oriental, che verranno riuniti in una proprietà unica e riqualificati. Coima ha inoltre siglato una partnership con Prada e Covivio società partecipata da Luxottica nello sviluppo dello scalo di Porta Romana e con Renzo Rosso per il nuovo campus a Milano dei marchi di Only the Brave.
All’operazione per la rinascita del Des Bains del Lido di Venezia partecipa anche il fondatore del gruppo del lusso on line Yoox Net-A-Porter, Federico Marchetti, con una quota di minoranza attraverso la sua società di investimento Mavis. Il settore della moda ha, del resto, messo gli occhi da tempo sul mattone. In cinque anni sono stati investiti nel real estate quasi 10 miliardi da parte dei grandi gruppi dell’alto di gamma. Tra il 2020 e il 2024 Hermès ha investito 200 milioni nel settore immobiliare, Chanel 500 milioni, Prada 800 milioni, in particolare attraverso l’acquisizione nel dicembre 2023 di un edificio sulla Fifth Avenue a New York, Lvmh 3,4 miliardi, di cui 1 miliardo sborsato a dicembre 2024 per l’immobile parigino sito al 150 di avenue des Champs-Elysées, e Kering 4 miliardi con, come ultimo acquisto annunciato ad aprile dell’anno scorso, un palazzo storico in Via Montenapoleone a Milano. La cifra è stata da record: il colosso del lusso di proprietà di Francois-Henri Pinault ha comprato per 1,3 miliardi dal fondo Blackstone la proprietà del civico 8, un edifico settecentesco, situato in uno degli incroci più importanti del Quadrilatero della moda, che ha come inquilini oltre a Prada e Saint Laurent che fa parte del gruppo Kering anche le vetrine di Cova. La storica pasticceria rilevata nel 2013 da Lvmh di Bernard Arnault che si troverà a pagare l’affitto, ironia della sorte, proprio al concorrente Pinault.
Arnault ha comunque messo le mani su un immobile di circa 2.500 metri quadri nel territorio di Giardini Naxos, destinato a essere ristrutturato per diventare un punto logistico per il gruppo, ma anche su una serie di asset a Portofino, tra cui la villa appartenuta a Franca Sozzani, una villa Art déco a Cannes per ospitare eventi che si dice sia costata circa 50 milioni di euro e il Castello di Urio sul Lago di Como, che diventerà un hotel a 5 stelle della controllata Belmond.
Come regalo per il Natale 2022, monsieur Arnault ha inoltre investito a titolo personale nella Casa degli Atellani e l’adiacente Vigna di Leonardo a Milano. E sempre a proposito di investimenti “personali”, va ricordata anche l’operazione fatta dalla società immobiliare Peschiera che fa capo al patron di Prada, l’aretino Patrizio Bertelli. A marzo 2023 si è aggiudicata lo storico Caffé dei Costanti di piazza San Francesco ad Arezzo con un’offerta pari a un 1,6 milioni partendo da una base d’asta di 1,35 milioni. Il Caffe dei Costanti, risalente ai primi dell’Ottocento, ha ospitato nel 1998 parte delle riprese de “La vita è bella” di Roberto Benigni. Il gruppo Prada, già da anni proprietario di due edifici in Old Bond street a Londra, a dicembre 2023 ha invece fatto shopping sulla Fifth avenue di New York aggiudicandosi per 425 milioni di dollari il building al civico 724 e poi vuole rilevare, per 300 milioni, l’edificio di New Bond street che ospita la boutique Miu Miu nella capitale inglese.
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