Non è sempre indice di una reale crescita il segno più in bilancio, in particolare all’Aeroporto di Bologna, fresco fresco di semestrale. «Il primo semestre del 2025 presenta numeri significativi sul versante sia dei volumi sia dei risultati economico-finanziari, confermando l’immagine di uno scalo in costante sviluppo, capace di far fronte ad elevati flussi di traffico in una fase di realizzazione di importanti investimenti», ha commentato Nazareno Ventola, amministratore delegato e direttore generale dello scalo pubblico (controllato dai soci pubblici con il 58% mentre il socio di minoranza Mundys ha il 29,38%) alzando il velo sui conti di metà anno.
Ma a rimettere in fila numeri e crescita, ci ha pensato Mediobanca Securities con un’analisi finanziaria che ha acceso più di un campanello d’allarme sullo scalo presieduto da Enrico Postacchini, membro della giunta camerale di Bologna, eletto insieme all’ad dalla lista di maggioranza presentata da Camera di commercio di Bologna (44,06%) che controlla e gestisce l’aeroporto.
«I risultati del primo semestre 2025 dell’aeroporto di Bologna hanno registrato una crescita, del 5% nel traffico, del 4% nei ricavi e dello 0% nell’ebitda, evidenziando, al netto del business delle costruzioni, una certa pressione dovuta all’aumento dei costi operativi e alla debolezza di alcune attività non legate all’aviazione, influenzate dai lavori ancora in corso», spiegano gli analisti. «A nostro avviso – prosegue l’analisi – i risultati di AdB presentano più aspetti negativi – come il limite alla crescita del traffico, la debolezza delle attività commerciali non retail e l’inflazione dei costi – rispetto a quelli positivi».
Una doccia fredda anche alla luce del movimento territoriale che sempre più spinge per un piano aeroportuale regionale che potrebbe drenare traffico e compagnie aeree verso Forlì, Parma e Rimini. Il traffico e la gestione nello scalo è sotto la lente della Regione che sta mettendo a punto uno studio per predisporre un piano.
D’altra parte, scendendo un po’ più nel dettaglio delle note della relazione finanziaria, emergono partite positive non ricorrenti (una tantum) incluse nei risultati presentati, che riescono a malapena a far uscire dal rosso l’utile netto. Per esempio, i ricavi non ricorrenti per contributi in conto esercizio, il rilascio del fondo arretrati sul lavoro dipendente o i margini per servizi di costruzione, a cui si aggiungono anche componenti non industriali, come i minori oneri di attualizzazione dovuti all’andamento dei tassi e soprattutto la rivalutazione di una partecipazione finanziaria in “Marconi Express”, per poco meno di 1 milione di euro.
Non considerando tali partite, la crescita dei ricavi è inferiore rispetto all’aumento di traffico – che rappresenta già un primo segnale di allerta – insieme a un significativo incremento più che proporzionale dei costi, tale da assorbire interamente il contributo dei maggiori volumi sul margine operativo lordo – che avrebbe invece potuto finanziare gli investimenti da tempo necessari sullo scalo bolognese.
In base all’analisi degli analisti finanziari, quindi, i dati sembrerebbero dare letture diverse e meno entusiasmanti della nota dei vertici della società di gestione aeroportuale, almeno nel breve termine. Nel dettaglio, «i risultati del primo semestre 2025 di AdB hanno mostrato una crescita del 5% nel traffico, 4% nei ricavi e 0% nell’ebitda, al netto del business delle costruzioni», racconta Mediobanca secondo cui tali dati evidenziano una pressione derivante da: crescita dei ricavi da aviazione per passeggero (+2%) inferiore all’aumento tariffario (+5%); aumento dei costi operativi (+15%); debolezza di alcune attività commerciali (-6% per passeggero, escluso retail), colpite dai lavori in corso (temporanea chiusura parcheggio e business lounge).
Inoltre, la posizione finanziaria netta è peggiorata, passando da un valore positivo a 5,35 milioni di euro a un valore negativo di 17,24 milioni di euro a causa degli investimenti effettuati.
Uno stallo oggettivo, quello dello scalo di Bologna, che contrasta con un mercato italiano che nei primi sei mesi del 2025 cresce di oltre il +6% di passeggeri e dove altri aeroporti (come Milano, Firenze e Roma) secondo i rispettivi risultati semestrali di recente pubblicazione, vedono rispecchiato anche nei dati finanziari un trend di sensibile crescita, avendo saputo tradurre in risultati economici positivi la continua ripresa del traffico aereo.
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