“Sul fronte tecnologico l’Europa sconta un ritardo significativo nello sviluppo di intelligenza artificiale rispetto a Stati Uniti e Cina. È innegabile e colmare questo divario richiede un vero mercato unico per le imprese innovative, finanziamenti più mirati e consistenti e una semplificazione normativa e una più stretta integrazione tra industria e ricerca. Poi c’è la questione energetica: servono investimenti in infrastrutture rinnovabili, una riforma dei mercati energetici, l’adozione di strumenti di lungo periodo come i Power Purchase Agreements. E in questo contesto le banche devono essere messe dai regolatori nelle condizioni di poter avere un ruolo attivo facilitando l’accesso al credito”. Lo ha sottolineato Mauro Micillo, chief of Imi corporate & investment banking division Intesa Sanpaolo nel corso di un convegno organizzato dal gruppo a Milano sul nuovo quadro finanziario europeo.
Micillo ha richiamato le ultime valutazioni del rapporto Draghi sulla competitività e ribadito che “senza il contributo dei capitali privati, molti progetti resteranno difficilmente realizzabili, il settore bancario svolge un ruolo cruciale nel mobilitare risorse verso l’economia reale”. Secondo il banchiere, infatti, le banche hanno un ruolo importante e devono diventare dei veri e propri motori della trasformazione intercettando i capitali privati e affiancandoli a quelli pubblici.
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“La frammentazione dei mercati finanziari disperde ingenti capitali che potrebbero contribuire alla crescita. Ad un anno dai rapporti di Draghi e Letta c’è bisogno di agire. Per affrontare le sfide che ci aspettano non abbiamo una capacità di fondi pubblici e quindi sono indispensabili anche quelli privati. E in questo scenario il settore bancario può giocare un ruolo di primo piano. E’ qualcosa che è possibile fare e si sta già facendo negli Stati Uniti e nei Paesi anglosassoni. Le banche hanno la responsabilità di accorciare le distanze tra i fondi europei ed i grandi progetti da realizzare”, ha sottolineato.
Al convegno sono intervenuti anche Lourdes Acedo Montoya, chief economist alla Commissione europea; Marco Buti, titolare della cattedra Tommaso Padoa Schioppa del Centro Robert Schuman dell’Istituto Universitario Europeo e già direttore generale per gli Affari economici e finanziari della Commissione europea; Alessandro Carano, Managerial Adviser EIB Global Strategy; Giovanni Crosetto, membro della Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo; Letizia Moratti, membro della Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia.
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