Una battaglia per la sicurezza nel piatto contro i cibi ultra formulati e sintetici è portata avanti in Europa dalla Coldiretti che lo scorso 19 marzo ha manifestato con 20mila associati a Parma capitale della Food Valley italiana, ma anche sede dell’Autorità alimentare Europea (Efsa) alla quale spetta il compito di vigilare sulla sicurezza di quanto viene messo in tavola. L’Italia è leader mondiale nella qualità e nella sicurezza alimentare con 328 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute, 529 vini Dop/Igp, 5.547 prodotti alimentari tradizionali, il maggior numero di aziende biologiche nell’Unione dove ha fatto segnare il più elevato tasso di riduzione nell’uso di pesticidi dell’ultimo decennio. È dunque la più green in Europa anche grazie alla più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori con Campagna Amica a chilometri zero. In Italia quasi nove prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (l’86% del totale).
Gli allarmi alimentari
Sul complesso dei 508 allarmi rilevati nel 2024 dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), 129 scaturivano da importazioni da altri Stati dell’Unione Europea (25%), 309 da Paesi extracomunitari (61%) e solo 70 (14%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale. Non è un caso dunque che l’Italia è insieme al Portogallo il Paese che nella Ue ha ridotto di più la vendita di pesticidi tra il 2011 e il 2023 (-44%), secondo l’analisi dell’Osservatorio Coldiretti su dati Eurostat.
Dall’ambiente alla sicurezza un primato da difendere con una legislazione di avanguardia. E l’Italia è stata infatti il primo Paese al mondo ad approvare nel novembre 2023 la legge che introduce il divieto di produrre, importare e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali presa a modello ora anche negli Stati Uniti. Il provvedimento è stato varato dal Parlamento nazionale sotto la spinta di 2 milioni di firme raccolte dalla Coldiretti con oltre 2mila comuni che hanno deliberato a favore spesso all’unanimità, tutte le regioni di ogni colore politico ed esponenti di tutti gli schieramenti oltre a ministri e sottosegretari, parlamentari nazionali ed europei e sindaci. E non è tutto.
L’Italia è anche stato il primo Paese in Europa a introdurre una normativa nazionale per rendere obbligatoria in etichetta l’indicazione della provenienza dei principali ingredienti, dal grano impiegato per la pasta al pomodoro in passate e concentrati, dal latte nei formaggi alla carne nei salumi e molto altro ancora. Una norma per garantire trasparenza di informazione ai consumatori che la Coldiretti vuole ora estendere in tutta la Ue.
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