La catena dei magazzini Coin si prepara al rilancio dopo una lunga ristrutturazione finanziaria che ne ha salvato le sorti grazie al coinvolgimento di una cordata pubblico privata e a un piano di rientro sui debiti.
L’azienda ha chiuso l’aumento di capitale da 33,2 milioni di euro, l’ultimo tassello del processo di risanamento approvato lo scorso 9 luglio dal Tribunale di Venezia a seguito di una crisi scattata nel 2024.
Il salvataggio approvato dai giudici lo scorso luglio è giunto dopo trattative avviate nel giugno del 2024, che si sono chiuse lo scorso aprile con la sottoscrizione di oltre 380 accordi di ristrutturazione del debito, a cui si è aggiunta la transazione fiscale e previdenziale con l’Agenzia delle Entrate e con l’Inps.
L’accordo per il rilancio del gruppo tramite aumento di capitale era stato sottoscritto con Mia, holding del gruppo. Exelite, Invitalia, attraverso il Fondo Salvaguardia Imprese promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, Sagitta Sgr.
All’aumento da 33,2 milioni si è aggiunta la concessione di nuova finanza per 15 milioni di euro da parte di Generalfinance. Mia ha contribuito con 10,75 milioni, Invitalia con 10, Sagitta Sgr con oltre 10,98 milioni, Joral Investments con 1 milione e Hi-Dec Edizioni con 500mila euro.
Nominato poi in assemblea il nuovo consiglio di amministrazione, composto da Roberto Rondelli, Marica Carraro, Ignazio Pellecchia, Tito Raccanello, Federico Sarti, Ermanno Sgaravato e Matteo Cosmi, confermato come amministratore delegato. Il presidente sarà invece Roberto Rondelli, consigliere di Sagitta Sgr.
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