Poste Italiane festeggia un nuovo massimo storico in Borsa, spinta dai conti semestrali oltre le attese. A metà seduta, le azioni del gruppo guidato da Matteo Del Fante viaggiano a 20,18 euro, in rialzo dell’1,08%, dopo aver toccato un picco in giornata a 20,24 euro. È il livello più alto dalla quotazione di ottobre 2015, quando il collocamento avvenne a 6,75 euro per azione: in dieci anni, il valore di Borsa è più che triplicato.
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I conti del semestre
Nel primo semestre dell’anno i ricavi consolidati sono saliti a 6,5 miliardi di euro, segnando un aumento del 4,8 per cento su base annua. La crescita è stata trainata da un miglioramento in tutte le sezioni: i pacchi crescono dell’ 11 per cento, i servizi finanziari del 5,7, quelli assicurativi del 9,5 per cento e Postepay cresce del 5,4. Il risultato operativo adjusted (Ebit) ha raggiunto 1,7 miliardi, in aumento dell’11,5 per cento grazie a volumi più elevati, efficienza operativa e contenimento dei costi. L’utile netto si è attestato a 1,2 miliardi in crescita del 14 per cento, sostenuto anche dal margine di interesse, che ha toccato livelli record grazie a depositi medi più alti e a un costo della raccolta contenuto.
La logistica, un tempo considerata l’aspetto più carente della società, oggi è uno dei motori della della redditività: nel secondo trimestre sono stati consegnati 82 milioni di pacchi, il 13,9 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2024. In crescita anche i servizi digitali e l’energia: Postepay ha beneficiato dell’espansione dei pagamenti elettronici e ha raggiunto circa 900 mila clienti nel comparto luce e gas.
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