Il valzer di poltrone di questo 2025 si unisce anche Assonime che entro l’autunno dovrà rinnovare i suoi vertici. Si tratta dell’associazione delle grandi società per azioni italiane, nata nel 1910, che si pone come ponte giuridico tra le imprese quotate e le istituzioni. Anzi, si legge nel sito, come «un anello di congiunzione tra imprese ed istituzioni sottoponendo a queste le esigenze delle imprese e assistendo le imprese nella migliore applicazione delle leggi». Oggi Assonime è presieduta da Patrizia Grieco, che è stata rieletta nel giugno 2023 per un altro biennio. Quest’anno, dunque, l’associazione dovrà scegliere chi ne riceverà il testimone. E per fare ciò viene seguita una precisa procedura. Il Consiglio direttivo nomina tre saggi scelti tra i suoi membri per l’individuazione dei candidati, la designazione del successore viene poi proposta all’assemblea delle aziende associate dal Consiglio direttivo uscente. Ebbene, il nome sarebbe stato già trovato: secondo quanto risulta a Moneta, il posto della Grieco verrà occupato da Massimo Tononi (in foto) che potrebbe entrare in carica già ad ottobre. In una curiosa staffetta. Perché oggi Tononi è presidente del Banco Bpm, ma dal 2015 al 2016 è stato al vertice del Monte dei Paschi. Lo stesso incarico ricoperto da Grieco da maggio 2020 a marzo 2023 per poi lasciare la banca senese per diventare presidente di Anima Holding. Ovvero il gruppo del risparmio gestito, già partecipato dal Banco Bpm, su cui l’istituto di Piazza Meda ha lanciato un’Opa totalitaria che si è conclusa con successo ad aprile. Grieco è stata anche presidente del Comitato italiano per la Corporate Governance dal 2017 al 2021. Lo stesso comitato di cui oggi è presidente Tononi. Al netto delle staffette, o delle rincorse, l’arrivo di Tononi al vertice di Assonime entro l’autunno – se le indiscrezioni verranno confermate – vedrebbe il banchiere nella doppia veste di numero uno dell’associazione e di presidente del Banco Bpm che il prossimo anno dovrà rinnovare il cda il cui mandato scadrà con l’approvazione del bilancio 2025. Rinnovo che avverrà con le nuove regole previste dalla cosiddetta Legge Capitali. Su questo tema si era espresso lo stesso Tononi a un convegno organizzato proprio da Assonime lo scorso 11 marzo: «L’eventuale scomparsa della lista del cda dalla nostra architettura di governance ci allontanerebbe dalle diffuse best practice internazionali, mi sembra fondamentale che l’evoluzione futura della nostra governance conceda ampio spazio all’autodisciplina e all’autonomia statutaria altrimenti avremo difficoltà a competere».
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