È nato per scherzo, come quasi tutte le meme coin, ma in pochi giorni si è tramutato in un fenomeno speculativo. Il Green Dildo Coin, lanciato il 28 luglio su una delle tante piattaforme decentralizzate per il trading di token, è rapidamente diventato virale e disegna un perfetto quadro di come al giorno d’oggi si possa costruire valore assolutamente dal nulla, da un sex toy a forma di dildo verde lanciato in campo durante una partita di basket femminile.
L’episodio
Il primo episodio è avvenuto ad Atlanta, durante un match della WNBA tra le Dream e le Chicago Sky: un dildo verde ha attraversato il campo, tra spettatori e giocatori perplessi. I giorni successivi è successo di nuovo in altra città degli Stati Uniti. Non erano semplici goliardate, secondo un’inchiesta di Usa Today, dietro al lancio di sex toys si nascondono le strategie speculative di alcuni creator autori di una memecoin molto particolare. Finora si contano sei o sette episodi documentati di “lanci di dildo” in campo, tutti tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto, in città come Atlanta, Chicago, Phoenix, New York e Los Angeles. Ci sono stati anche due arresti di due ragazzi di 23 e 18 anni.
Alla fine del primo tempo della partita Sparks-Fever un dildo verde era finito in campo accanto alla giocatrice Sophie Cunningham. Poco dopo in un audio livestream sul social X alcune persone hanno svelato questo avrebbe fatto impennare un meme coin nato il giorno prima, il Green Dildo Coin. Il lancio del dildo in campo ha fatto triplicare il prezzo del token in meno di una settimana.
Si tratta di un puro oggetto speculativo, alimentato dalla viralità di azioni ridicole. Il suo unico piano strategico è proprio questo calendario di lanci di oggetti sessuali nei principali eventi sportivi americani. Tra i supporter della meme coin c’è Donald Trump Jr., che ha rilanciato un meme in cui il padre, l’ex presidente, lancia un dildo verde dal tetto della Casa Bianca. Il post ha ottenuto centomila like in poche ore.
Meme coin
Le meme coin sono asset digitali speculativi, non strumenti d’investimento tradizionali. Alimentate da hype, dinamiche sociali e manipolazioni. Tipicamente arricchiscono pochi e fanno perdere tutto a molti. Hanno una forza che è solo narrativa. Il 20 gennaio, pochi giorni prima del secondo insediamento, la famiglia Trump ha lanciato $Trump, una meme coin rapidamente salita a 75 dollari, poi crollata. Ma ad ogni transazione corrisponde una commissione: da gennaio, secondo il The Guardian, le aziende collegate a Trump hanno incassato 312 milioni di dollari in vendite e 43 milioni.
Non solo, ad aprile per rilanciare il token Donald Trump ha promesso una cena una cena privata al golf club di famiglia per i 220 maggiori acquirenti, e un ricevimento Vip + tour della Casa Bianca per i primi 25. Il valore del token è schizzato del 50%. Tra i top buyer figura Justin Sun, miliardario cinese accusato di frode dalla Sec nel 2023: dopo la vittoria di Trump, l’agenzia ha chiesto la sospensione del procedimento. Sun ha poi investito 75 milioni nella criptoazienda della famiglia Trump World Liberty Financial, diventandone consigliere.
Leggi anche:
–Criptovalute, aumentano gli investimenti ma serve più educazione finanziaria
–Boom di fintech e cripto, ma è allarme anti riciclaggio
© Riproduzione riservata