Intesa Sanpaolo consolida il proprio ruolo nei mercati internazionali del debito, segnando un’importante accelerazione nell’area del Medio Oriente. Dall’inizio dell’anno, la divisione IMI Corporate & Investment Banking guidata da Mauro Micillo, ha partecipato in qualità di intermediario finanziario (active bookrunner) a cinque emissioni obbligazionarie benchmark per emittenti di rilievo della regione mediorientale. La divisione ha, inoltre, preso parte al suo primo collocamento di un bond corporate Sukuk, un titolo di debito conforme alle regole della finanza islamica, ampliando così l’offerta in un mercato in rapida e continua espansione.
Un risultato che conferma una presenza costante e attiva nell’area. Nel febbraio 2025 Intesa Sanpaolo ha, infatti, partecipato al collocamento di un Green Sukuk (sono certificati verdi conformi alle regole della Sharia, la legge islamica che proibisce ogni forma di prestito a interesse) per Saudi Electricity Company per un totale di 2,75 miliardi di dollari, suddivisi in una tranche a 5 anni da 1,5 miliardi e una tranche a 10 anni da 1,25 miliardi. Si è trattato del primo mandato attivo per la divisione IMI CIB su un Sukuk corporate e del debutto della banca come bookrunner nel mercato saudita.
Nel mese di maggio Intesa ha poi svolto il ruolo di active bookrunner in un’emissione verde promossa da Masdar (Abu Dhabi Future Energy Company), strutturata in due tranche da 500 milioni di dollari ciascuna, con scadenze a 5 e 10 anni. Un intervento che si inserisce in una relazione strategica e consolidata tra l’istituto guidato da Carlo Messina e la società emiratina, rafforzata di recente dalla firma di un protocollo di intesa volto a sviluppare nuove opportunità di collaborazione, in particolare nell’ambito delle operazioni di M&A. In aprile, la Divisione IMI CIB è stata coinvolta in un collocamento dual tranche per Abu Dhabi Development Holding Company (Adq), da 1 miliardo di dollari ciascuna su scadenze a 5 e 10 anni, agendo per la prima volta come active bookrunner per l’emittente. A febbraio, la banca ha partecipato all’emissione benchmark in euro da 500 milioni e scadenza a 7 anni del Governo di Sharjah (uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti). Si tratta di un’ulteriore tappa in una relazione ormai consolidata con l’Emirato, che ha visto Intesa Sanpaolo coinvolta in quattro operazioni obbligazionarie finora emesse da Sharja.
Proprio per questo emittente, la divisione IMI CIB ha partecipato nell’ottobre dello scorso anno al collocamento del suo primo bond governativo Sukuk per un ammontare di 750 milioni di dollari. Infine, a gennaio, la divisione ha ricoperto il ruolo di intermediario nell’emissione subordinata ibrida da 1 miliardo di dollari di Aldar Properties, operazione che rappresenta anche il primo mandato DCM della banca con questo emittente. L’obiettivo è supportare clienti sovrani e corporate in Medio Oriente, in linea con l’obiettivo strategico di rafforzare la presenza nei mercati internazionali ed emergenti. Intesa è ad oggi l’unica banca italiana presente nella regione del Golfo attraverso il network internazionale UK & MEA Region dove opera con le filiali di Dubai, Abu Dhabi, Doha e Istanbul.
«Queste operazioni, dal debutto attivo nel segmento dei Sukuk corporate all’impegno su strumenti green e sostenibili, testimoniano la capacità della banca di rispondere con rapidità e competenza a mercati in costante evoluzione, offrendo soluzioni sofisticate e in linea con i principi Esg. L’ingresso nel mercato saudita con Saudi Electricity Company e la collaborazione con attori di primo piano come Masdar e Adq confermano un posizionamento sempre più strategico nella regione del Golfo, area di crescente rilevanza geopolitica ed economica, nonché hub cruciale per la transizione energetica e la finanza sostenibile», spiega a Moneta Massimo Mocio, deputy chief e capo del Global Banking & Markets della divisione IMI CIB.
Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano un mercato dalle enormi potenzialità, «dove intendiamo rafforzare ulteriormente la nostra presenza e il nostro supporto alle numerose realtà locali», aggiunge. Ricordando che questa intensa attività nella regione mediorientale si affianca a quanto recentemente realizzato anche sul mercato europeo, «come dimostrano le emissioni obbligazionarie in Francia da parte di emittenti di primo piano, tra cui Carrefour, Lvmh, Électricité de France e BNP Paribas, dove la divisione ha partecipato con ruoli attivi, confermando la propria capacità di affiancare clienti internazionali in operazioni complesse e strategiche».
Sul mercato europeo, in una sola settimana a maggio, IMI CIB ha partecipato a quattro operazioni da parte di emittenti francesi per un totale di 7,5 miliardi di euro. La presenza di Intesa Sanpaolo in Francia è storica. La filiale di Parigi rappresenta una delle principali sedi europee. Attualmente la banca lavora con più di 100 gruppi francesi, di cui 30 appartenenti al Cac40. In generale, da inizio 2025, il gruppo è stato joint lead manager su circa 100 tranches di emissioni di debito, di cui oltre il 60% per emittenti non italiani. Considerando anche ruoli di co-manager, la divisione guidata da Micillo ha partecipato a circa 220 tranches, di cui oltre l’80% per clienti non italiani.
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