“Con una delle remunerazioni per gli azionisti più elevate nel panorama bancario europeo, quest’anno restituiremo almeno 8,2 miliardi di euro agli azionisti, considerando il saldo dividendo di maggio, il buyback avviato a giugno e il prevedibile interim dividend di novembre. Ulteriori distribuzioni di capitale saranno quantificate a fine esercizio”. Lo ha dichiarato l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, presentando i risultati di del primo semestre che risulta il migliore di sempre a livello di profitti.
Utile vola a 5,2 miliardi
Nel semestre sono stati maturati circa 3,7 miliardi di euro di dividendi (di cui circa 3,2 miliardi previsti come acconto dividendi da distribuire nel prossimo novembre), che si aggiungono al buyback pari a 2 miliardi avviato a giugno 2025. Sempre nei primi sei mesi dell’anno l’utile netto è salito a 5,2 miliardi di euro, con un +9,4% rispetto ai 4,77 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Nel secondo trimestre l’utile netto si attesta a 2,6 miliardi di euro, rispetto ai 2,5 miliardi del secondo trimestre del 2024.
Il piano di impresa 2022-2025 di Intesa Sanpaolo è prossimo al completamento, con una prospettiva di utile netto per il 2025 migliorata a ben oltre 9 miliardi di euro includendo le azioni gestionali nel quarto trimestre dell’anno per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del gruppo. La banca “vede consolidarsi un ruolo unico tra le grandi banche europee, essendo in grado di assicurare un Roe del 20%, con uno dei più elevati shareholder returns in combinazione con la promozione di un programma dalla vasta portata volto alla riduzione delle ineguaglianze e al supporto delle persone in maggiore difficoltà. Una società più inclusiva è una società più forte anche per il tessuto economico che la costituisce. Ricavi, Commissioni e Attività assicurativa hanno raggiunto livelli record”, ha sottolineato Messina. Aggiungendo che nel primo semestre di quest’anno il gruppo ha raggiunto un utile netto che è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo degli ultimi cinque anni e “oltre 900 miliardi di raccolta diretta e risparmio amministrato alimenteranno il nostro Wealth Management, Protection & Advisory business”.
Supporto per 42 miliardi a economia reale
E’ sempre forte anche il supporto all’economia reale con circa 42 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo semestre 2025, in crescita del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Circa 29 miliardi in Italia (+44%), di cui circa 25 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese (+41% rispetto al primo semestre 2024); circa 1.260 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo semestre 2025 e circa 145.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 6.300 e 726.000 posti di lavoro.
Intanto, a fine giugno 2025 Intesa registra una incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi pari all’1,2% al netto delle rettifiche di valore e al 2,3% al lordo.
L‘esposizione verso la Russia è in ulteriore riduzione, diminuita di oltre il 91% (oltre 3,3 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa sotto lo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del gruppo.
In Piazza Affari la reazione è stata molto positiva con il titolo Intesa che sale di quasi il 4% a 5,40 euro, sui nuovi massimi dal 2007.
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