La settimana che prende il via oggi è meno densa di appuntamenti di rilievo per i mercati finanziari, che progressivamente entrano nella fase estiva. Stagionalmente il mese di agosto non è favorevole agli asset rischiosi e la seduta di venerdì lo ha dimostrato, anche se nella scorsa ottava le azioni statunitensi hanno registrato comunque nuovi massimi. “Siamo ormai ad agosto e abbiamo ancora un mese di mercati estivi prima di entrare in settembre e guardare al commercio legato al rientro scolastico, che potrebbe definire l’andamento fino alla fine dell’anno. – sottolinea Mark Dowding, fixed income Cio di RBC BlueBay AM – Per ora, tuttavia, sembra che il tema sia tutto incentrato sugli Stati Uniti. Ci si potrebbe chiedere se in futuro guarderemo a questo momento come al picco di Trump”.
In prospettiva, una potenziale fase di volatilità sui mercati potrebbe emergere in relazione al dato sull’inflazione degli Stati Uniti, che sarà pubblicato il 12 agosto. “Supponendo che la crescita rimanga favorevole, è possibile che i prossimi dati sull’inflazione siano determinanti per le decisioni della Federal Reserve e l’andamento dei mercati finanziari nei prossimi due mesi”, aggiunge l’esperto.
Dazi ancora in primo piano
L’attenzione rimane fissata sui dazi, perché giovedì 7 agosto partono effettivamente i dazi bilaterali, annunciati lo scorso giovedì. Vedremo quindi se nei prossimi giorni arriveranno aggiustamenti e verranno siglati accordi last minute, soprattutto da Canada e Svizzera, i due paesi maggiormente penalizzati. In assenza di dazi di ritorsione significativi, questo risultato è stato considerato ottimo per gli Stati Uniti.
“Si ha la sensazione che Trump abbia ottenuto praticamente tutte le concessioni che sperava di ottenere nei negoziati commerciali”, commenta l’esperto di RBC BlueBay AM. Secondo la sua analisi, gli Stati Uniti hanno aumentato il tasso medio dei dazi a circa il 18% su base globale e di conseguenza le entrate annuali derivanti dalle nuove tariffe si attesteranno intorno ai 450 miliardi di dollari, contro i 77 miliardi del 2024, con un aumento pari all’1,25% del Pil. Un gettito che dovrebbe contribuire a ridurre il deficit fiscale statunitense leggermente al di sotto del 7% del Pil nel prossimo anno. In questa fase, gli Stati Uniti sono emersi come chiari vincitori nella guerra commerciale.
Occhio ai dati macro in arrivo da Cina e Germania
Alcuni spunti interessanti potrebbero giungere dal fronte macro. Sempre nella giornata di giovedì 7 luglio verranno pubblicati il dato relativo alla bilancia commerciale della Cina e la produzione industriale della Germania. Entrambi forniranno indicazioni utili ai mercati sull’impatto dei dazi sull’export cinese e sull’economia tedesca.
Piazza Affari animata da nuove trimestrali
Il fronte societario sarà ancora animato dalla stagione delle trimestrali che prosegue spedita anche questa settimana soprattutto a Piazza Affari. Qui nei prossimi giorni vedremo tra gli altri i risultati di Banco Bpm, Bper, Mps, Telecom Italia e Generali.
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