L’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, conferma il suo ottimismo sull’esito dell’offerta pubblica di scambio per Mediobanca dopo gli incontri con gli investitori avuti a Londra e a New York. E pur restando “focalizzato” su Piazzetta Cuccia non si preclude la possibilità di giocare un ruolo da protagonista, da una posizione di maggior forza, in un futuro nuovo giro di consolidamento.
I feedback sono stati “assolutamente positivi”, ha detto intervistato da Class Cnbc: “ribadisco il nostro target di arrivare almeno al 66,7% del capitale e sono fiducioso che ci arriveremo”. Nessuna intenzione, per ora, di ritoccare il corrispettivo di 2,533 azioni del Monte per ogni titolo Mediobanca, definito “corretto” nonostante il persistere di uno sconto in Borsa attestatosi oggi al 3,5% ed equivalente a circa 550 milioni di euro. Parole da prendere con le pinze: l’esperienza insegna che, come per le adesioni, ferme a numeri irrisori, anche sui rilanci le scelte si fanno solo alla fine.
Ma Lovaglio ha anche risposto alle accuse di Nagel – che aveva puntato il dito contro le “troppe anomalie” dell’Ops, in particolare sul ruolo avuto dal governo, da Delfin e da Caltagirone nell’imbastirla – ribadendo la natura “di mercato” della sua offerta. Ha poi confermato che il nuovo gruppo garantirà un pay-out del 100% e assicurerà una crescita del dividendo a “doppia cifra”. Nessuna paura dei 4,9 miliardi promessi da Nagel ai suoi azionisti nel triennio: “tutto ciò che può fare Mediobanca, insieme potremo farlo meglio” perché dall’integrazione nascerà “il terzo gruppo italiano”, forte di “una scala” maggiore, con la “capacità di far crescere il capitale, di distribuire dividendi”, di offrire “vantaggi” ai clienti e valorizzare i dipendenti.
Se l’operazione andrà a buon fine, Mps si troverà in una “posizione privilegiata” anche per “capire come partecipare ai futuri assetti” del sistema del credito, in un nuovo giro di risiko. Siena potrà avvantaggiarsi infatti di “un capitale in eccesso molto importante” che potrà essere utilizzato o per cogliere opzioni di crescita o per alzare l’asticella della remunerazione.
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