Il gigante dei chip Nvidia è diventata la prima azienda a superare la soglia simbolica dei 4.000 miliardi di dollari di valutazione di mercato, trainata dall’entusiasmo degli investitori per i titoli legati all’intelligenza artificiale. A Wall Street il prezzo delle azioni ha superato i 164 dollari, portando la capitalizzazione di mercato a oltre 4.000 miliardi, per poi ripiegare leggermente. Per fare un paragone, questa cifra è superiore al Pil di Francia, Regno Unito o India. Dall’inizio dell’anno, il prezzo delle azioni Nvidia è balzato di oltre il 20%, mentre l’indice Nasdaq, fortemente orientato alla tecnologia, ha registrato un guadagno più misurato di oltre il 6 per cento.
Dal successo di ChatGPT (OpenAI) alla fine del 2022, l’azienda tech fondata 32 anni fa sta vivendo una favola. Le sue costose schede grafiche (Gpu), già fondamentali per l’industria dei videogiochi, sono diventate essenziali per tutte le aziende che si occupano di modelli di AI generativa. Che si tratti di Perplexity, Open AI, Gemini (l’intelligenza artificiale di Google), le apparecchiature Nvidia sono alla base della maggior parte di essi. Sebbene Nvidia non renda pubblica la sua lista clienti, ha comunque stretto partnership con i più grandi nomi della tecnologia come Meta (Facebook, Instagram), Microsoft e Alphabet (Google). Molti di questi giganti hanno recentemente annunciato ingenti investimenti, nell’ordine di decine di miliardi di dollari, per rafforzare la propria posizione nella corsa all’intelligenza artificiale.
L’ascesa di Nvidia non è, però, senza ostacoli: gli Usa hanno imposto restrizioni all’esportazione dei suoi chip a Pechino, temendo che i player cinesi nel settore dell’intelligenza artificiale potessero superare i pionieri americani. Questo ha costretto Nvidia ad accettare un onere una tantum di 4,5 miliardi di dollari nel primo trimestre del suo anno fiscale posticipato. Perdere l’accesso al mercato cinese dell’intelligenza artificiale, che prevediamo raggiungerà quasi i 50 miliardi di dollari, avrebbe un impatto negativo significativo sulla nostra attività e andrebbe a vantaggio dei nostri concorrenti in Cina e altrove”, ha avvertito Colette Kress, direttore finanziario dell’azienda. Allo stesso tempo, il gruppo è rimasto scosso dal successo della startup cinese DeepSeek, che è riuscita a costruire modelli di AI paragonabili a quelli di OpenAI e di altri leader statunitensi, utilizzando componenti meno sofisticati e in quantità minori.
Ora, però, Nvidia prevede di lanciare un nuovo chip per l’intelligenza artificiale messo a punto per la Cina in settembre. Lo riporta il Financial Times sottolineando che in vista del lancio, l’ad Jensen Huang incontrerà i leader di Pechino la prossima settimana mentre partecipa all’International Supply Chai Export, in calendario nella capitale cinese. Huang punta a incontrare il premier cinese Li Qiang, mentre ha in programma un faccia a faccia con il vicepremier He Lifeng.
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