Il dollaro ha registrato il suo primo peggiore semestre dal 1973. Finora Il Dollar Index, che misura la sua forza rispetto a un paniere di altre sei valute, tra cui la sterlina, l’euro e lo yen, ha registrato un calo di oltre il 10% nel 2025. Un record superato solo dal primo semestre di 52 anni fa, quando perse il 15%, ma di sicuro si tratta della performance più debole in un semestre dal 2009. Intanto il Senato statunitense si prepara a votare gli emendamenti alla “grande e bella” legge fiscale di Trump, che ha alimentato i timori sulla sostenibilità dell’indebitamento di Washington, scatenando vendite sul mercato obbligazionario. L’euro chiude sopra quota 1,17 dollari, ai massimi da settembre 2021, con i mercati che prevedono che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse più di due volte quest’anno.
I dazi di Trump spingono, dunque, gli investitori globali a riconsiderare la loro esposizione al dollaro che non è più considerato un bene rifugio. Sul fronte dei negoziati con i singoli Paesi, il Canada ha deciso di abolire la tassa sui servizi digitali, che colpiva in particolare le big tech americane. Un modo per provare a sbloccare il dialogo tra i due paesi. Quanto alla trattativa Usa-Ue, il team tecnico di Bruxelles ieri è volato negli Stati Uniti e oggi il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, si recherà nuovamente a Washington per negoziare con le controparti statunitensi un accordo sui dazi. La Cina ha intanto annunciato che manterrà i dazi anti-dumping su alcuni prodotti siderurgici provenienti dalla Ue, dal Regno Unito e da altri Paesi.
Nel frattempo, ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella conferenza stampa in occasione del primo giorno del Forum Bce a Sintra, ha detto che “Il contesto rimane altamente incerto e potenzialmente più volatile e questo renderà più sfidante condurre la politica monetaria e raggiungere il nostro mandato di stabilità dei prezzi”. La presidente ha quindi messo in guardia sulla volatilità dell’attuale scenario, ma ha ribadito l’impegno del Consiglio direttivo a mantenere la stabilità dei prezzi.
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