Troppo tardi, “Jerome Powell dovrebbe dimettersi, proprio come si è dimessa Adriana Kugler, una delle candidate di Biden. Sapeva che stava sbagliando qualcosa sui tassi di interesse. Anche lui dovrebbe dimettersi!”. Questo scriveva venerdì a mezzanotte ora italiana su Truth il presidente americano, Donald Trump, tornando ad attaccare il presidente della Federal Reserve. Poi, dopo meno di quattro ore, in un’intervista al network conservatore Newsmax, il presidente Usa ha dichiarato: Jerome Powell “con ogni probabilità resterà presidente” della Fed, rimuoverlo prima della scadenza naturale “disturberebbe i mercati”.
Sarà un caso ma nei giorni scorsi l’inquilino della Casa Bianca ha incontrato David Solomon, ceo di Goldman Sachs. Un faccia a faccia seguito a quello avuto la scorsa settimana con Jamie Dimon, al timone di JPMorgan. Lo stesso Dimon, che come altri big di Wall Street, ha ribadito a più riprese che l’indipendenza della Fed è “assolutamente cruciale”. All’inizio di questo mese, inoltri, gli istituti di credito americani e i loro lobbisti si sono presentati alla conferenza bancaria della Federal Reserve per chiedere requisiti patrimoniali più flessibili.
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Del resto, anche il segretario al Tesoro Scott Bessent glielo ha spiegato in tutti i modi: rimuovere il capo della Fed sarebbe visto come un attacco all’autonomia della banca centrale americana e quindi all’affidabilità del Paese. E ora Trump fa una semi-giravolta sul capo della banca centrale Usa: “Lo rimuoverei in un batter d’occhio, ma dicono che ciò disturberebbe il mercato, tanto lui se ne andrà tra sette o otto mesi e io metterò qualcun altro, quindi molto probabilmente resterà al suo posto”, ha detto a Newsmax dopo settimane di critiche e offese quasi quotidiane al capo della Fed perché non abbassa i tassi di interesse aggravando il costo del debito pubblico Us. Poi ha comunque denunciato nuovamente anche la ristrutturazione da 2,5 miliardi di dollari della sede della banca centrale Usa, che secondo lui ha sforato il budget di centinaia di milioni di dollari. “È quasi come se si stesse costruendo un palazzo, ma tanto non resterà lì ancora per molto. Questa è la buona notizia. Non potrà mai usarlo”, ha commentato.
Di sicuro però a maggio, quando scadrà il mandato di Powell, il tycoon nominerà un uomo di sua fiducia, pronto ad adattare la politica monetaria Usa agli obiettivi politici del presidente. Nel frattempo, Trump potrà consolarsi con la nomina di un nuovo membro nel board della Fed, dopo le dimissioni anticipate di una governatrice nominata da Joe Biden, Adriana Kugler, che in autunno tornerà come docente alla Georgetown University.
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