Spunta Marina Natale a fianco di Andrea Orcel. Ecco il fatto. Unicredit ha presentato alla Dg Comp, l’Antitrust europeo, una proposta per ottenere il via libera alla scalata su Banco Bpm: la vendita di un pacchetto da 209 filiali, pari a circa il 14% dell’attuale rete dell’istituto di Piazza Meda. L’obiettivo è fare in modo che la banca guidata da Orcel non superi, in caso di successo della scalata, il 20% di quota di mercato nelle diverse zone in cui è presente. Ebbene, secondo quanto risulta a Moneta, Orcel avrebbe già trovato – prima ancora di conoscere l’esito della scalata – chi gestirà la cessione degli sportelli in esubero.
Accordi sarebbero già stati presi con la Kitra Advisory grazie ai buoni uffici della signora Natale. Chi è Marina Natale? Quale ceo di Amco, la società controllata dal Tesoro dedita all’acquisto e alla gestione di Npl di origine bancaria, dal luglio 2017 all’estate 2023 ha in pratica condizionato il mercato dei crediti incagliati con una politica degli acquisti che dire disinvolta è un eufemismo. Al punto che i concorrenti privati l’avevano accusata di mettere a rischio la libera concorrenza nel settore creando difficoltà ad alcune società attraverso operazioni non proprio ortodosse. L’allarme era stato lanciato nel 2020 dal fondatore di Banca Illimity, Corrado Passera. «Cosa vuol fare lo Stato, prendersi tutti i crediti deteriorati?», aveva protestato il banchiere durante un convegno mettendo di fatto sotto accusa i metodi della Natale. E vista la non gloriosa fine che ha fatto Illimity, dedita anch’essa alla gestione degli Npl, evidentemente non aveva torto.
Ebbene, dalla fine dello scorso dicembre Natale è diventata partner di Kitra, società di consulenza in materia di M&A e investimenti alternativi, insieme a Giuseppe Latorre e Fabrizio Montaruli. Va detto che oltre ad aver guidato Amco, Natale ha anche alle spalle una lunga militanza proprio in Unicredit, dove ha lavorato per quasi trent’anni ricoprendo numerosi incarichi, tra cui quello di vicedirettore generale e direttore finanziario per poi lasciare il gruppo per dissensi con l’allora ceo Jean Pierre Mustier. E ora sarebbe pronta a dare una mano al suo successore Orcel.
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