In un’intervista al Financial Times Andrea Orcel, ad di Unicredit, ha detto che la controllata russa del gruppo sarà «praticamente eliminata» entro la fine del 2026. La riduzione dell’esposizione del gruppo in Russia è in linea con le richieste della Bce e con le indicazioni del governo italiano, che nel dpcm Golden Power che aveva stoppato la scalata a Bpm aveva sollevato dubbi sulla presenza di Unicredit a Mosca.
A ottobre Unicredit ha introdotto nuove restrizioni sui servizi alla clientela corporate in Russia, rendendo «di fatto non conveniente per le imprese russe appoggiarsi al gruppo italiano». Le commissioni bancarie aumenteranno progressivamente fino a raddoppiare dal 1° dicembre, mentre non saranno più accettate nuove richieste di apertura di conti correnti, come già avviene nel segmento retail.
Dall’inizio del conflitto, Unicredit ha quasi azzerato l’esposizione verso Mosca (-94% a fine primo semestre 2025), riducendo del 60% la clientela retail, il numero di filiali da 14 a 9 e il personale da 3.500 a 2.355 unità.
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