Il ravvedimento speciale riparte e punta a coinvolgere circa 2,2 milioni di partite Iva, con l’obiettivo dichiarato di recuperare un nuovo miliardo di euro per le casse dello Stato. Con l’approvazione in Commissione Finanze della Camera dell’emendamento presentato dal presidente Marco Osnato al decreto fiscale — che approderà in Aula domani per poi passare al Senato — si riaprono ufficialmente le porte della sanatoria fiscale.
Questa nuova edizione del ravvedimento riguarderà gli anni d’imposta dal 2019 al 2023 e sarà riservata esclusivamente alle partite Iva che sceglieranno di aderire al concordato preventivo biennale 2025-2026. La strategia riprende quella già adottata lo scorso anno, che ha portato risultati concreti: circa il 40% dei soggetti Isa che hanno aderito al concordato ha poi utilizzato anche il ravvedimento speciale, generando entrate per 1,3 miliardi di euro (di cui 781 milioni già versati e 483 milioni in arrivo tramite pagamenti rateali).
Come funziona la nuova sanatoria
Anche questa volta il meccanismo prevede un’impostazione premiale: l’imponibile aggiuntivo da dichiarare e l’imposta sostitutiva da versare saranno tanto più leggeri quanto più alta sarà stata l’affidabilità fiscale, misurata attraverso i punteggi Isa. Nel dettaglio:
· Per chi ha un punteggio Isa pari a 10, l’imponibile aggiuntivo si ridurrà al 5%;
· Per chi ha un punteggio inferiore a 3, si salirà fino al 50%.
Anche le aliquote sostitutive seguiranno lo stesso criterio:
· 10% per chi ha un Isa pari o superiore a 8;
· 12% per chi ha un Isa tra 6 e 8;
· 15% per chi ha un Isa inferiore a 6.
Per quanto riguarda l’Irap, sarà applicata un’aliquota unica del 3,9%. Si tiene conto, inoltre, degli anni 2020 e 2021, condizionati dalla pandemia: per questi due periodi è previsto un abbattimento del 30% dell’imponibile. Tuttavia, l’importo minimo dovuto per imposte e addizionali non potrà mai essere inferiore a 1.000 euro.
Scadenze e rateizzazioni
Rispetto alla precedente edizione, cambiano le scadenze per il pagamento. Il nuovo ravvedimento speciale dovrà essere perfezionato dal 1° gennaio al 15 marzo 2026, in un’unica soluzione oppure tramite rateizzazione in massimo 10 rate mensili (e non più 24 come l’anno scorso).
I vantaggi per i contribuenti
Chi aderirà potrà beneficiare di una forma di scudo protettivo dai controlli fiscali relativi agli anni regolarizzati. Questo scudo decade però in alcuni casi: perdita del concordato, misure cautelari personali o patrimoniali, rinvio a giudizio per reati tributari gravi, ravvedimento non perfezionato o dichiarazione infedele.
I conti per lo Stato
Secondo le stime legate all’emendamento approvato, il costo complessivo dell’operazione tra il 2026 e il 2030 sarà di circa 395 milioni di euro, di cui l’85% coperto dal fondo per l’attuazione della delega fiscale. In questo contesto, il target di raggiungere un miliardo netto di incassi appare realistico.
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