Accedere a un mutuo non è facile, e la questione si complica se il richiedente è un giovane al primo impiego. Le banche però, per non precludere ogni possibilità a chi non rientra nel profilo ideale, spesso accettano di concedere comunque il prestito a patto che intervenga una figura di fiducia: il garante (o fideiussore).
Si tratta generalmente di un familiare o di una persona vicina al richiedente, pronta a sottoscrivere il contratto e ad assumersi la responsabilità di coprire le rate nel caso in cui l’intestatario non riesca a farlo. In pratica, il garante firma il mutuo come se fosse lui stesso a richiederlo, presentando la documentazione necessaria e dichiarando di avere la capacità economica per sostenere l’impegno per tutta la durata. In caso di mancato pagamento, sarà chiamato a saldare non solo le rate arretrate, ma anche eventuali interessi di mora o sanzioni.
Quando serve il garante
Le situazioni più frequenti in cui la firma di un fideiussore diventa decisiva riguardano chi non dispone di una busta paga stabile, ad esempio i giovani lavoratori. In questi casi infatti può capitare che il contratto non copra l’intera durata del mutuo perché è a tempo determinato. «La banca, in certi contesti, può ritenere che il reddito sia di per sé soddisfacente ma che il lavoro non sia affidabilissimo», conferma a Moneta Umberto Stivala, responsabile back-office mutui presso Facile.it. In tali circostanze, spesso sono i genitori a farsi carico della garanzia, aumentando così le probabilità che la banca approvi la domanda. Infine, quando lo stipendio è considerato insufficiente a coprire sia il tenore di vita sia la rata, la banca tende ad accettare più facilmente la richiesta se interviene un familiare con reddito adeguato. Anche lo stipendio del mutuatario deve però essere solo lievemente inferiore alla soglia. La figura del garante, quindi, non ribalta una situazione sfavorevole, ma può essere risolutiva nelle circostanze in cui il richiedente del mutuo sia un buon candidato a cui mancano alcuni tasselli per raggiungere l’idoneità.
Requisiti necessari
«Solitamente – prosegue Stivala – la banca preferisce la situazione in cui sono i genitori a garantire per i figli e non viceversa, perché si pensa che i figli, nel corso della propria vita, possano avere altre esigenze più urgenti. Il garante però può essere anche un coniuge o un convivente oppure il fratello o la sorella del mutuatario». Non basta però la buona volontà: per convincere l’istituto di credito, anche il garante deve dimostrare solidità economica. Deve infatti avere un’età compatibile con la durata del mutuo (generalmente non oltre i 75 anni, anche se alcune banche tollerano fino a 85), un patrimonio stabile e privo di altri debiti, un reddito regolare e sufficiente a coprire eventuali rate senza compromettere il proprio bilancio familiare. Il posto fisso o, nel caso dei professionisti, un’attività avviata e in utile da almeno un anno, rappresentano elementi importanti. I pensionati, se titolari di un assegno mensile adeguato, vengono considerati tra i garanti più affidabili. «Avere un patrimonio immobiliare non gravato da mutui o ipoteche è considerato un fattore positivo dal punto di vista delle banche. – aggiunge l’esperto di Facile.it – il garante infatti non può essere troppo esposto». Ci sono poi situazioni che possono essere valutate caso per caso: «Può capitare che un garante venga accettato anche se è più anziano rispetto a quanto previsto di norma perché soddisfa particolari criteri: ad esempio, dispone di un patrimonio rilevante e il mutuatario è il suo unico erede. In questa circostanza, nonostante l’età, la banca predilige il fatto che il finanziamento abbia buone possibilità di copertura».
Non sempre è possibile
Se il fideiussore non ha i requisiti di affidabilità desiderati dalla banca, l’istituto di credito può rifiutare il mutuo a sua discrezione. È possibile cumulare più di un garante per ogni singola pratica di mutuo: è quindi consentito far garantire la propria pratica, ad esempio, da entrambi i genitori, se questi ultimi insieme sono in grado di raggiungere i requisiti richiedesti dalla banca.
«È invece importante ricordare – sottolinea Stivala – che la garanzia di un privato non è compatibile con quella fornita dal Fondo di garanzia per la prima casa, gestito da Consap. In questo caso, infatti, è lo Stato che diventa garante per una parte del mutuo e può arrivare a coprire fino all’80% della quota capitale». Quella offerta da Consap è quindi un’altra possibilità di supporto ai giovani che vogliono comprare casa, che richiede però un percorso del tutto diverso.
I rischi
L’impegno del garante non deve essere preso alla leggera: «Bisogna considerare che la garanzia vale per tutto il periodo del mutuo, con tutti i rischi connessi. Se il mutuatario viene segnalato come cattivo pagatore, anche il garante è considerato tale e quindi in futuro potrà avere difficoltà ad accedere al credito. Il ruolo del fideiussore è complesso: deve anticipare il problema, evitando che il mutuatario possa risultare in ritardo nei pagamenti», conclude Stivala.
Leggi anche:
–Mutui: aumenta l’importo medio delle erogazioni. Ecco perché
–Mutui, Roma e Milano valgono il 23% del totale nazionale
© Riproduzione riservata