Il mattone torna a correre. Dopo un 2024 di assestamento, il mercato immobiliare italiano mostra segnali di ripresa diffusa. Nel primo semestre 2025 le compravendite residenziali sono aumentate del 9% su base annua, con prezzi medi in rialzo del 2,4%.
Il motore green
La sostenibilità si consolida come fattore determinante nelle scelte di acquisto e di investimento. Oggi circa tre quarti delle abitazioni scambiate appartiene ancora alle classi energetiche EFG, ma la quota è in calo: crescono invece gli immobili in classe CD (dal 13% nel 2022 al 15% nel 2025) e, più lentamente, quelli in classe AB.
I dati – elaborati dal Real Estate DATA HUB, il rapporto elaborato dal Centro Studi di Remax Italia, Yard Reaas e 24MAX.da – mostrano una correlazione netta tra efficienza e rapidità di vendita: per un’abitazione in classe AB servono in media 147 giorni, contro i 160 per quelle meno performanti. Gli acquirenti, sempre più selettivi, sono disposti a riconoscere un valore superiore agli immobili con minori consumi.
A sostenere la transizione interviene anche il credito. Nel primo semestre 2025, i Green Loan – mutui dedicati all’acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica – hanno offerto tassi fissi intorno al 2,19% TAN, con spese di istruttoria e perizia spesso azzerate. Rispetto ai mutui tradizionali, la rata media risulta inferiore di circa il 15%, incentivando la domanda di immobili in classe A e B.
Leggi anche:
- Mattone da rapina: per le agenzie parcelle da capogiro e rischi pari a zero
- «L’agente immobiliare si limita a mediare. Ma a chi compra adesso serve di più»
- Gli agenti replicano: «Noi siamo corretti, sbagliato fare di tutte le erbe un fascio»
Milano conferma il suo ruolo di traino, con prezzi in crescita del 9% e volumi in aumento. Roma, invece, mostra un mercato più selettivo, ma in moderato rialzo (+3%).
Commerciale e investimenti
Il comparto non residenziale mostra un quadro più articolato. Gli investimenti immobiliari sono aumentati del 50% rispetto al primo semestre 2024, con capitali esteri pari a quasi due terzi del totale. Il retail catalizza il 28% del volume complessivo, seguito dal ricettivo (25%), dalla logistica (14%) e dagli uffici (13%).
Nel turismo, il segmento di lusso resta dominante – oltre il 90% del volume – con equilibrio tra investitori italiani e internazionali. La logistica mantiene un peso del 14%, concentrato su spazi di Grado A e su progetti di rigenerazione urbana: circa un terzo delle nuove realizzazioni interessa aree industriali dismesse.
© Riproduzione riservata