Ennesima richiesta di Kiev: l’Ucraina vuole usare i fondi provenienti dai beni congelati della Banca centrale russa pure per pagare le sue pensioni e coprire il proprio deficit di bilancio, e non solo per acquistare armi. Lo ha detto il viceministro delle Finanze ucraino Aleksander Kava in un’intervista al Financial Times. “Tra i Paesi europei ci sono ancora alcune discussioni ma la posizione del nostro Paese è che dobbiamo ricevere questi fondi che provengono dai beni russi congelati. Abbiamo bisogno di un mix“, ha aggiunto il viceministro, sottolineando la necessità di “coprire il nostro deficit di bilancio e non solo finanziare le nostre spese per la sicurezza legate alla guerra. Si tratta anche degli impegni sociali del governo ucraino nei confronti dei cittadini”, come le pensioni e gli stipendi del settore pubblico.
IN ITALIA
Mentre l’Ucraina continua a chiederci soldi, intanto in Italia, nel cantiere manovra, il governo va a caccia di risorse per congelare l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile che dovrebbe scattare dal 2027. Il nodo sono i fondi. Secondo Il Messaggero, la misura dunque riguarderà solo chi nel 2027 avrà già compiuto 64 anni. Il costo scenderebbe così da 1 miliardo l’anno a 300 milioni.
Un’altra ipotesi sul tavolo è quella di far scattare per il 2027 almeno un mese di aumento dell’età di pensionamento. Cosa che potrebbe avvenire sia direttamente, sia passando per l’introduzione di una finestra mobile, vale a dire il periodo che passa tra il momento in cui si matura il diritto alla pensione e il momento in cui poi effettivamente si può lasciare il lavoro. Ipotesi elaborata dalla Ragioneria generale dello Stato.
RISCHIO ASSEGNI RIDOTTI
La Ragioneria ha però posto anche un altro tema sul congelamento dell’adeguamento dell’età di pensionamento all’aspettativa di vita: il nodo è quello dei coefficienti di trasformazione, cioè del moltiplicatore che consente il calcolo della pensione in base ai contributi versati, che è un secondo meccanismo di stabilizzazione che serve a controbilanciare l’aumento dell’aspettativa di vita. La Ragioneria ha calcolato che, se l’adeguamento all’aspettativa di vita fosse cancellato senza intervenire sui coefficienti, le pensioni si ridurrebbero di circa il 9%.
Leggi anche:
Pensioni, allarme Cida sulle svalutazioni
Pensioni anticipate in calo, ecco perché
© Riproduzione riservata