C’è qualcosa che non torna tra le polizze vita tradizionali e le nuove generazioni. Lo conferma il World Life Insurance Report 2026, pubblicato dal Capgemini Research Institute in collaborazione con LIMRA: i giovani adulti sotto i 40 anni, pur riconoscendo l’importanza dell’assicurazione sulla vita, la rifiutano in massa. Il motivo? Non parla la loro lingua, non risponde alle loro esigenze e soprattutto non offre vantaggi tangibili nel presente.
Vita assicurata? No, se non serve oggi
Solo il 32% degli under 40 considera le polizze vita davvero adatte alla propria fase di vita. Il 28% le ritiene troppo costose. Il 25% non ne percepisce alcun beneficio immediato. A conti fatti, la maggior parte dei giovani cerca qualcosa di più concreto: strumenti finanziari flessibili, orientati al presente, in grado di accompagnarli passo dopo passo e non solo “nel caso in cui”.
Stop ai modelli del passato
Dimentichiamo i classici momenti della vita matrimonio, figli, mutuo che per decenni hanno scandito i tempi dell’acquisto di una polizza vita. Oggi il 63% degli under 40 non ha in programma di sposarsi a breve, e l’84% di single e coppie non prevede figli nel prossimo futuro. La vita si è trasformata, ma le assicurazioni sembrano non averlo ancora capito.
Confusione, gergo e burocrazia: il lato oscuro delle polizze
Oltre al disallineamento tra bisogni e offerta, pesa anche la complessità dei prodotti assicurativi. Un giovane su quattro rinuncia alla polizza per colpa di procedure troppo complicate e di un linguaggio tecnico spesso incomprensibile. Il risultato? Un settore che rischia di restare indietro, proprio nel momento in cui dovrebbe rinnovarsi.
Serve flessibilità: il posto fisso non è più un vincolo
Cambia anche il modo in cui si lavora. Il 44% di chi possiede una polizza vita di gruppo desidera una copertura che lo segua anche in caso di cambio di lavoro. Ma solo il 19% delle compagnie è realmente in grado di offrire una simile portabilità. Troppi vincoli, troppe conversioni macchinose: così, chi cambia impiego è spesso costretto a cambiare anche assicurazione, anche se era soddisfatto della precedente.
Nasce una nuova domanda: i “living benefit”
La richiesta è chiara: non più solo protezione post-mortem, ma vantaggi durante la vita. I cosiddetti living benefit stanno conquistando i giovani adulti. Coperture per trattamenti di fertilità, programmi di premialità per uno stile di vita sano, servizi personalizzati: sono questi i nuovi orizzonti dell’assicurazione vita.
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