I regali di Natale portano spesso più stress che gioia: oltre l’80% degli italiani percepisce una pressione finanziaria durante il periodo pre natalizio, con il 12% che la definisce particolarmente intensa. Il 30% degli italiani ammette inoltre di sentirsi in colpa se non acquista un numero sufficiente di regali o se ritiene di non aver speso abbastanza durante le feste. Una dinamica emotiva che colpisce soprattutto le donne (33%, contro il 27% degli uomini) e, in modo ancora più significativo, i più giovani: il dato sale al 55% nella fascia 20-24 anni e al 48% tra gli studenti.
A rivelarlo, uno studio di Unobravo, servizio di psicologia online e Società Benefit, che condivide uno spaccato dell’indagine sullo shopping condotta in collaborazione con Dynata su 1.000 italiani tra i 20 e i 55 anni.
Simbolo emotivo
Per molte persone il dono non rappresenta solo un oggetto, ma un modo per esprimere vicinanza o confermare un legame. Oltre il 20% degli intervistati dichiara di aver avuto almeno una volta la sensazione di cercare di comprare sentimenti come amore o amicizia tramite i regali. Un vissuto che coinvolge in modo particolare i giovani, dove la percentuale sale al 32% nella fascia 20-24 anni.
Linguaggio affettivo
“Il regalo può diventare un linguaggio affettivo, soprattutto quando si teme di non riuscire a esprimere a parole ciò che si prova. In questi casi l’oggetto può assumere un valore simbolico che va oltre il suo costo reale e trasformarsi, per alcune persone, in un tentativo di confermare un legame o di colmare un bisogno emotivo. Anche questo meccanismo appare particolarmente presente nei più giovani, che riferiscono più frequentemente la sensazione di dover dimostrare o ottenere vicinanza e riconoscimento attraverso il dono”, commenta la dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director.
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