Un ordine online apparentemente innocuo si è trasformato in un incubo per un consumatore romano, che si è visto recapitare una multa da 618 euro per aver acquistato merce ritenuta contraffatta tramite Temu, la piattaforma cinese di e-commerce in forte espansione. Il caso, portato alla luce dal Codacons, ha sollevato un acceso dibattito sulla tutela dei consumatori e sulle responsabilità delle piattaforme digitali.
Il caso
Lo scorso maggio, A.G., residente a Roma, aveva effettuato un ordine su Temu per un valore complessivo di 42,13 euro. Tra gli articoli acquistati: spugne da cucina, palloncini per feste, un costume da bagno, una maglietta e dei fermagli per capelli ispirati a personaggi Disney. Proprio questi ultimi due articoli sono stati intercettati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha sequestrato la merce e avviato una procedura per contraffazione.
Il 18 luglio, una perizia tecnica richiesta dalla Disney Enterprises Inc., tramite lo studio legale Spheriens, ha confermato la contraffazione. Ne è seguita una sanzione amministrativa per il consumatore, che si è visto recapitare un verbale con una multa da 618 euro, in applicazione dell’articolo 1, comma 7-bis del DL 35/2005.
Secondo il Codacons, il consumatore è stato trattato a tutti gli effetti come un importatore, responsabile dell’introduzione di merce illecita nel territorio italiano, nonostante la natura personale e occasionale dell’acquisto.
La posizione del Codacons
“È un caso controverso e preoccupante”, ha commentato l’associazione dei consumatori. “Chi acquista su Temu o su piattaforme simili non ha strumenti per verificare l’autenticità dei prodotti prima della consegna. Si rischia di essere puniti per aver acquistato inconsapevolmente un prodotto contraffatto.”
Il Codacons ha già annunciato che sta valutando un’azione legale contro la piattaforma, ritenendo che anche Temu debba essere chiamata a rispondere per la vendita di articoli che violano i diritti di proprietà intellettuale.
La risposta di Temu
Dopo la denuncia, Temu ha rimosso i prodotti contestati dal proprio sito e ha inviato una nota al quotidiano La Repubblica per chiarire la propria posizione.
“Temu è un marketplace in cui venditori indipendenti propongono i loro prodotti”, ha dichiarato l’azienda, sottolineando di richiedere a tutti i venditori il rispetto delle normative sulla proprietà intellettuale. La piattaforma sostiene di aver implementato un sistema di monitoraggio attivo e un portale per le segnalazioni dei titolari dei diritti.
Tuttavia, la società non ha accennato a un possibile risarcimento o a una presa in carico della sanzione imposta al cliente, lasciando l’intera responsabilità sull’acquirente.
Una tutela insufficiente?
“Le misure adottate da Temu per proteggere i consumatori si sono rivelate inefficaci”, attacca il Codacons. “Il risultato è che un utente ha acquistato due articoli per 7,60 euro e si trova oggi a dover pagare 618 euro di multa, senza che il venditore – o la piattaforma – venga chiamato a risponderne.”
L’associazione denuncia un pericoloso precedente per milioni di utenti: acquistare online su grandi piattaforme potrebbe comportare rischi legali non sempre chiari o evitabili, soprattutto quando si tratta di marchi noti a prezzi insolitamente bassi.
Il caso del consumatore romano multato per merce contraffatta ordinata su Temu apre un fronte delicato sul piano legale e commerciale. Da una parte, le autorità doganali fanno valere giustamente le norme sulla proprietà intellettuale; dall’altra, i consumatori si trovano esposti a sanzioni anche senza dolo.
Nel mirino finisce il modello di business dei grandi marketplace internazionali, che si presentano come semplici intermediari ma, di fatto, permettono la circolazione di prodotti non sempre conformi alle normative europee.
La vicenda è destinata a far discutere ancora, con il Codacons pronto a portare il caso in tribunale. Nel frattempo, il consiglio è uno solo: massima cautela negli acquisti online, soprattutto quando si tratta di prodotti con marchi famosi a prezzi troppo convenienti per essere veri.
Leggi anche:
1. Vino contraffatto, maxi-sequestro da 1.500 quintali di falso Primitivo Igp
2. Labubu vs Lafufu: ora i fake minacciano il pupazzo dei record
3. L’Ue accusa Temu di aver infranto le regole di Bruxelles
4. Il fashion conquista il passaporto anti-falsi per mettere al sicuro qualità e ambiente
© Riproduzione riservata
 
                