Olidata, il principale produttore italiano di personal computer negli anni ‘90, ha annunciato un ritorno significativo sul mercato dell’hardware con una nuova linea di pc, notebook e tablet a marchio proprio. Questo passo segna una svolta industriale per l’azienda, che, guidata dal presidente e azionista di maggioranza Cristiano Rufini, intende affiancare il nuovo business ai servizi in cui è già leader, come la cybersecurity, l’intelligenza artificiale e lo sviluppo software.
L’operazione è un “ritorno alle origini” che si inserisce nel più ampio progetto politico di sovranità nazionale informatica, con l’obiettivo di garantire la massima protezione all’utente. I nuovi dispositivi, ordinabili dal 19 novembre e in vendita a dicembre, sono frutto di progettazione, design e sviluppo interamente italiani. Nonostante l’hardware venga costruito in Cina, la produzione avviene su linee disegnate da Olidata e con materiali e specifiche decisi in Italia, mentre l’integrazione software e l’immissione sul mercato avvengono nel nostro Paese.
L’anima italiana dei nuovi prodotti risiede soprattutto nel software: l’azienda crea autonomamente firmware e bios italiani. “Abbiamo strutturato i software in modo da bloccare il più possibile i punti di esfiltrazione, quelle falle o porte aperte nei sistemi che permettono agli hacker di impossessarsi illecitamente dei dati e delle informazioni”, ha specificato Rufini. Inoltre, ogni pc sarà unico e adattabile, grazie ad algoritmi proprietari di intelligenza artificiale che configurano automaticamente l’interfaccia, le funzioni e le tonalità cromatiche sin dalla prima accensione in base alle esigenze dell’utente.
“Crediamo che il futuro passi anche dal passato. Il ritorno alle origini è un atto di coraggio, una sfida che siamo pronti a giocare”, ha commentato Cristiano Rufini. Il presidente ha aggiunto che l’obiettivo è “fare sistema per garantire la sovranità digitale al nostro Paese”. Olidata si confronta con giganti del settore, ma punta a coprire una quota di mercato in Italia compresa tra il 5 e il 10%. L’azienda, che è tornata in Borsa nel 2023, persegue una strategia di crescita e diversificazione, con un occhio rivolto all’orizzonte internazionale.
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