Otto italiani su dieci chiedono di vietare per legge la presenza, nelle mense scolastiche, dei cibi ultra-formulati – dai piatti precotti alle merendine confezionate – seguendo l’esempio della California, che ha recentemente approvato una norma per tutelare la salute dei bambini. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Coldiretti/Censis Mangiare bene, malgrado tutto, presentato oggi al XXIII Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti.
Secondo l’indagine, il 91% degli italiani ritiene fondamentale introdurre forme accessibili di educazione alimentare fin dalle scuole elementari. Un’urgenza resa evidente anche dal fatto che, per il 62% dei cittadini, le scelte a tavola in famiglia sono condizionate dalle preferenze dei figli o dei nipoti.
Al centro del dibattito, durante il panel La guerra nel piatto: il pericolo dei cibi ultra formulati per la salute, i rischi legati al consumo di alimenti ricchi di additivi chimici: quasi l’84% degli italiani li considera pericolosi. A Palazzo Rospigliosi, un allestimento dimostrativo ha mostrato esempi concreti di prodotti di largo consumo — energy drink, snack dolci e salati, merendine e piatti precotti — esposti su banchi di scuola per sottolineare i rischi che corrono i più giovani.
Obesità infantile
Secondo la Fondazione Aletheia, il consumo sistematico di alimenti processati è sempre più associato a obesità infantile e a diverse malattie croniche. Bevande con alto contenuto di caffeina e zuccheri possono favorire insonnia, ansia e disturbi cardiaci; la taurina, presente in molti energy drink, “può contribuire all’insorgenza di leucemia”. Le merendine industriali e le barrette energetiche, “ricche di zuccheri raffinati e grassi saturi, contribuiscono a sbalzi glicemici e aumento di peso”, mentre piatti precotti e preconfezionati “contengono quantità elevate di sodio, conservanti e additivi che possono incidere sul rischio di ipertensione e malattie cardiovascolari”.
Per contrastare questa tendenza, Coldiretti propone un ritorno ai cibi genuini della tradizione e della filiera corta. Nell’allestimento del Forum, accanto ai prodotti industriali, sono stati esposti alimenti semplici e salutari come “pane e marmellata, latte e frutta, pasta al pomodoro, pollo con patate e il classico ciambellone della nonna”.
“I cibi ultra-formulati stanno compromettendo il futuro dei nostri ragazzi”, dichiara il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo, “La qualità di ciò che portiamo in tavola è una scelta che pesa sul destino del Paese: da un’alimentazione consapevole nasce una generazione più sana e più forte. È un impegno cruciale che ribadiamo anche in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione”.
“Educare al cibo significa costruire salute, rispetto e speranza per il domani”, aggiunge il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, “Per questo, lo scorso giugno, al Villaggio Coldiretti di Udine, abbiamo presentato il Manifesto di Udine, con cui chiediamo più cibo a km zero nelle mense, un patto con le famiglie e un solido programma di educazione alimentare nelle scuole, oltre a rivedere il contenuto dei cibi all’interno dei distributori automatici”.
Leggi anche:
Il cibo made In Italy vale quanto 20 manovre
© Riproduzione riservata