A ventotto anni dalla tragica scomparsa della principessa Diana, la sua figura continua a esercitare un fascino profondo, che riguarda tutti gli aspetti della sua esistenza: finanche il valore economico che il suo nome e la sua immagine continuano a generare. Secondo quanto riportato da alcune testate, al momento della morte, il patrimonio personale di Lady D ammontava a circa 21 milioni di sterline. Una cifra destinata per tre quarti ai figli William e Harry, mentre il restante 25% sarebbe stato suddiviso tra i 17 figliocci della Principessa.
Inizialmente, come da volontà testamentaria, l’eredità sarebbe dovuta passare ai due principi al compimento del venticinquesimo anno d’età, ma tale soglia è stata successivamente posticipata ai trent’anni per decisione della madre di Diana e della sorella della principessa.
L’asse ereditario non si è però limitato alla sola componente finanziaria. I figli hanno ricevuto anche numerosi beni materiali, tra cui l’abito da sposa iconico disegnato da David ed Elizabeth Emanuel, caratterizzato da migliaia di perle e un maestoso strascico di diversi metri. L’abito, inizialmente affidato alla Diana Princess of Wales Memorial Fund per attività di beneficenza, è stato poi esposto al pubblico all’interno della mostra Royal Style in the Making, allestita presso gli Historic Royal Palaces, a testimonianza di quanto l’immagine della principessa continui ad attrarre l’interesse collettivo.
Non è un caso che l’asta intitolata Princess Diana’s Style & A Royal Collection, annunciata da Julien’s Auctions, sia stata definita come la più grande vendita mai organizzata di moda appartenuta alla famiglia reale. La collezione, composta da oltre 100 articoli tra cui abiti, cappelli, scarpe, schizzi preparatori e lettere autografe, è destinata a concludersi con una vendita dal vivo al Peninsula di Beverly Hills, in California. Tra i pezzi più prestigiosi, spiccano due abiti in particolare: un vestito floreale indossato più volte tra il 1988 e il 1992, anche durante una visita ufficiale in Spagna, e un abito da sera in seta color crema firmato Catherine Walker, portato da Diana nel corso di un tour nel Golfo nel 1986. Entrambi, secondo le stime della casa d’aste, potrebbero raggiungere una valutazione compresa tra i 200mila e i 300mila dollari.
Accanto a questi, figurano altri capi emblematici come un due pezzi giallo a fiori di Bruce Oldfield, un tubino blu di Versace e un abito da sera nero indossato da Diana in occasione della sua prima apparizione pubblica dopo l’annuncio del fidanzamento con il Principe Carlo, nel 1981. Oggetti che raccontano una narrazione personale e pubblica al tempo stesso, in grado di generare cifre da capogiro. Tra i lotti più suggestivi si annoverano anche una borsa Dior in pelle d’agnello, donata dall’ex first lady francese Bernadette Chirac, e un cappello da arciere in paglia color pesca, indossato dalla principessa durante il saluto in luna di miele.
Il valore di mercato dell’immagine di Lady D non è una novità. Già nel 1997, pochi mesi prima della sua morte, furono messi all’asta circa 80 dei suoi abiti più celebri attraverso Christie’s, con un ricavato superiore ai 3,2 milioni di dollari destinato alla lotta contro il cancro e l’Aids. Un’operazione che ha preceduto l’attuale record d’asta per un suo abito, stabilito nel 2023 proprio da Julien’s Auctions: si tratta di un modello nero e blu disegnato da Jacques Azagury, indossato negli anni ’80 in almeno due occasioni pubbliche, battuto all’asta per la cifra record di 1,14 milioni di dollari.
© Riproduzione riservata