Mentre il mercato automobilistico arranca tra rincari, incertezze ambientali e una transizione elettrica ancora parziale, le due ruote sembrano aver messo il turbo. In Italia e non solo, le vendite di motocicli, scooter e ciclomotori crescono a ritmi più sostenuti rispetto a quelle delle auto. Ma perché le moto vanno meglio delle auto? E cosa ci dice questo trend sul futuro della mobilità?
Il primo fattore è il più ovvio: i soldi. Con l’inflazione che morde e il potere d’acquisto in calo, le moto rappresentano una scelta economicamente sostenibile. Un motociclo medio costa molto meno di un’auto, anche usata. In più, consuma meno carburante, ha costi di manutenzione inferiori e – in molti casi – gode di vantaggi fiscali o assicurativi.
Nei centri urbani, inoltre, le moto hanno un altro vantaggio competitivo: l’agilità. Muoversi nel traffico con un’auto può essere un’esperienza frustrante e costosa. Le due ruote offrono invece velocità, facilità di parcheggio e, in molti casi, accesso alle ZTL o alle corsie preferenziali. Non è un caso che a Milano, Roma e Napoli gli scooter siano diventati i protagonisti della mobilità quotidiana. E anche l’offerta in sharing, soprattutto elettrica, ha reso più familiare questo mezzo a una nuova generazione di utenti.
C’è poi un’eredità più profonda lasciata dal Covid-19: la diffidenza verso i mezzi pubblici. Se l’auto rappresenta ancora la scelta più protettiva, non tutti possono permettersela. La moto diventa così un compromesso tra isolamento, economicità e mobilità.
Il 2022 e il 2023 hanno visto una forte impennata nell’acquisto di scooter e ciclomotori, specie nelle fasce giovani. L’effetto non si è ancora esaurito: molte abitudini di mobilità nate per necessità si sono trasformate in stili di vita duraturi. Ma oltre al pragmatismo, resta un aspetto emotivo. La moto non è solo un mezzo di trasporto: è un oggetto di desiderio, un simbolo di libertà. In un’epoca dominata da ansie climatiche, iperregolamentazione e mobilità “smart”, riscoprire la strada aperta su due ruote ha un valore quasi filosofico.
Ed ecco, quindi i dati: le moto recuperano gradualmente i volumi persi a inizio anno, anche se rimangono ancora in territorio negativo, ma è la spinta impressa dall’andamento positivo degli scooter (+19,3%) a sostenere un mercato che chiude con il “segno più” per il secondo mese consecutivo. I dati sulle immatricolazioni di motocicli in Italia di luglio, diffusi in serata da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), stampano infatti un convincente +7,3% sullo stesso periodo dell’anno scorso, che conferma la complessiva ripresa del mercato dopo cinque mesi di “segno meno”.
Entrando nel vivo dei dati, luglio incassa, come anticipato, il secondo parziale positivo dopo il buon risultato di giugno: la chiusura, infatti, è a +7,34%, pari a 44.817 unità immatricolate. Nel dettaglio si osserva che sono ancora una volta gli scooter a spingere le vendite, grazie a un incremento del 19,36% – migliore performance dell’anno – che corrisponde a 26.610 mezzi. Prosegue il lento ma continuo recupero delle moto, che flettono del 5,28% (era -6,72% a giugno e -13,36 a maggio), pari a 16.048 veicoli targati. Progressivo il miglioramento anche per i ciclomotori, che però lasciano sul terreno ancora 14,26 punti percentuali e fanno registrare 2.159 unità vendute.
Nel mercato cumulato prosegue il cammino verso la parità con il 2024: dopo sette mesi, infatti, la differenza è di soli 3,4 punti percentuali, per un totale di 246.273 unità vendute. Unico segmento in positivo, tuttavia, è ancora quello degli scooter, che crescono del 7,63% e targano 139.661 mezzi. Seguono le moto con un passivo del 13,57% e 97.983 unità; resta difficile la situazione dei ciclomotori che perdono il 27,01% e fanno registrare 8.629 unità. Il parziale annuo, benché negativo, evidenzia la tenuta del mercato italiano rispetto a quello europeo, che in base ai dati del primo semestre ora disponibili e relativi a dieci mercati continentali, registra un calo del 9,25%.
Resta, però, difficile la situazione delle due ruote elettriche, anche se il comparto dimezza le perdite registrate il mese scorso (-29%): a luglio, infatti, il calo è del 15,17% pari a 1.124 unità vendute. Simile l’andamento nel totale annuo, che registra una flessione del 16,42% per 5.613 unità.
© Riproduzione riservata