Il mercato dei grandi yacht continua a solcare acque positive con una crescita stimata tra il +5% e il +10% a seconda delle categorie, nonostante una corrente sfavorevole. Il 2024 infatti si è chiuso con una contrazione attorno al -5% per la nautica globale, dopo che il 2023 aveva regalato una spinta significativa, segnando un solido +7,3% rispetto all’anno precedente a quota 34,8 miliardi di euro e superando la crescita del Pil globale. A delineare la rotta del settore è il nuovo report “The State of the Art of the Global Yachting Market – 2025 Edition”, realizzato da Deloitte in collaborazione con Confindustria Nautica.
“Gli operatori ci confermano quanto saloni ed eventi di settore siano cruciali per l’espansione del business. –ha sottolineato Marina Stella, direttrice generale di Confindustria Nautica, in vista del 65° Salone Nautico di Genova, in agenda dal 18 al 25 settembre -E l’industria italiana continua a rafforzare il proprio peso nella bilancia commerciale nazionale”.
Italia leader mondiale nell’export nautico
Con il 90% della produzione destinata ai mercati esteri e un contributo del 13% al surplus commerciale nazionale (in forte ascesa rispetto al 3% del 2015), l’Italia si conferma prima esportatrice al mondo nel settore nautico. In particolare, mantiene la leadership globale nei superyacht: il 54% degli ordini mondiali per numero di unità e il 34% del valore complessivo sono tricolori, trainati soprattutto dalla fascia 30-60 metri.
“La cantieristica italiana è oggi un punto di riferimento globale. Anche in un contesto di rallentamento, il comparto vanta fondamentali più solidi e resta ben posizionato per intercettare la domanda di yacht di alta gamma, sostenuta dalla crescita della ricchezza privata e da un design unico al mondo”, ha precisato Tommaso Nastasi, partner di Deloitte Italia.
Il mercato globale: tra record e nuove sfide
Il 2023 ha visto una performance sopra le attese per la nautica globale, anche grazie all’andamento dei mercati finanziari e alla crescita degli Ultra High Net Worth Individuals (patrimoni sopra i 30 milioni di dollari). Europa e Nord America si spartiscono la fetta più grande del mercato (72%).
Tuttavia, per il 2024 è attesa una flessione nei segmenti più piccoli, particolarmente esposti alle turbolenze commerciali e all’impatto dei nuovi dazi Usa, con penalizzazioni per imbarcazioni piccole e medie. L’Italia, invece, grazie al focus sui superyacht, continua a navigare in acque tranquille.
Superyacht: 2023 da record, ma ora è tempo di consolidare
I numeri parlano chiaro: 696 unità ordinate nel 2023, massimo storico dal 2009. Cresce anche la redditività: +9 punti percentuali dal 2018, con margini attorno al 15%, molto vicini alla media del lusso esperienziale (17%).
Le consegne hanno raggiunto le 212 unità, il livello più alto dal 2008, con un boom nella fascia 30-40 metri, amatissima dalla nuova generazione di armatori. Per il 2024 si prevede un ulteriore incremento, con 235 consegne stimate.
2025 a rischio rallentamento, ma il rimbalzo è dietro l’angolo
Gli operatori del settore guardano al 2025 con un certo realismo: ci si aspetta un rallentamento, complice l’effetto dei dazi, il “destocking” dei dealer e l’adattamento a un nuovo profilo di consumatore, più attento a sostenibilità, digitalizzazione e personalizzazione del prodotto.
“I dazi sono il grande punto interrogativo. Per un settore così strategico per l’Italia, è essenziale rivedere le strategie doganali e cogliere nuove opportunità su mercati meno esposti alle tensioni tariffarie”, ha avvertito Ernesto Lanzillo, Deloitte Private leader.
La ripresa è comunque attesa già tra il 2026 e il 2027, trainata dalla fascia alta del mercato.
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