Un’Italia divisa tra lidi extralusso, o comunque non adatti a tutti i portafogli, e spiagge accessibili. È il quadro che emerge da un’indagine condotta da Altroconsumo in 213 stabilimenti balneari distribuiti in 10 città di mare italiane, da Nord a Sud, isole comprese, prendendo in esame il costo settimanale ad agosto per un ombrellone e due lettini. I risultati raccontano appunto di un Paese polarizzato, con differenze anche di 190 euro da una località all’altra.
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Alassio regina del caro-spiaggia
A guidare la classifica delle località più care è Alassio, in Liguria, che si aggiudica la medaglia d’oro con un prezzo medio di 340 euro a settimana. Un costo che rende la spiaggia savonese la più cara d’Italia, almeno per quanto riguarda l’estate in corso. Subito dietro si piazza Gallipoli, in Puglia, che si conferma per il terzo anno consecutivo tra le mete balneari più costose. Nella prima settimana di agosto, nelle prime quattro file degli stabilimenti, il prezzo medio arriva a quasi 300 euro.
A completare il podio delle località più costose c’è Alghero, in Sardegna, dove si spendono in media 240 euro a settimana. La città catalana si segnala anche per l’incremento dei prezzi rispetto al 2024, con un rialzo del 9%, ben al di sopra del tasso d’inflazione nazionale, che negli ultimi 12 mesi non ha superato il 2%. A seguire c’è Viareggio, in Toscana, dove il costo medio settimanale si ferma a 217 euro, confermando comunque la tendenza verso prezzi elevati lungo il Tirreno.
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Le città dove si spende meno
Fortunatamente non mancano, in questo panorama, anche destinazioni dove il mare resta alla portata di (quasi) tutti. La più economica risulta essere Rimini, in Romagna, dove bastano 150 euro a settimana per noleggiare un ombrellone e due lettini. Curiosamente, i prezzi qui sono rimasti stabili rispetto allo scorso anno, a differenza di altre località dove l’aumento è stato più marcato.
Appena sopra, con 154 euro, troviamo Lignano Sabbiadoro, in Friuli Venezia Giulia, seguita da Senigallia, nelle Marche, dove il prezzo medio tocca i 158 euro e registra un incremento del 9% rispetto all’estate 2024. Più cara ma ancora tra le più accessibili è Anzio, nel Lazio, dove la settimana sotto l’ombrellone costa in media 176 euro.
Prezzi in crescita
Nel complesso, Altroconsumo ha rilevato un aumento medio dei prezzi del 5% rispetto all’anno scorso. Un dato che, preso così com’è, potrebbe sembrare contenuto, ma va letto alla luce di un’inflazione nazionale sotto il 2%. In altre parole, i costi per andare al mare stanno crescendo più rapidamente del costo della vita. E se in alcune località, come Alassio e Rimini, i prezzi sono rimasti stabili, in altre – Alghero e Senigallia su tutte – si registrano rincari a doppia cifra.
Ma l’aumento del prezzo di ombrelloni e lettini non è l’unico nodo del problema. Sempre più spesso, i bagnanti devono affrontare spese aggiuntive che in passato erano incluse o considerate marginali. Le docce calde, per esempio, sono a pagamento in molti stabilimenti, così come le cabine private, che in alcuni casi non sono comprese nel pacchetto base. In più, non è raro trovare stabilimenti che impongono limiti al numero di persone che possono usufruire di un singolo ombrellone: due lettini, due persone. Chi arriva in tre, paga un supplemento.
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Tra rincari e polemiche, è evidente che qualche stortura esista. Ma va detto: l’Italia resta una delle mete balneari più belle e amate al mondo. E nonostante qualche lido dai prezzi esorbitanti, c’è ancora ampia scelta per chi cerca sole e mare senza svenarsi.
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