Dopo due anni di rallentamento, il mercato globale delle fusioni e acquisizioni ha registrato nel 2025 una decisa inversione di tendenza. I dati mostrano una ripresa ampia e trasversale, che coinvolge tutte le principali aree geografiche e riporta i volumi M&A su livelli prossimi ai massimi storici.
Goldman Sachs ha guardato ai numeri e il valore complessivo delle operazioni globali nel 2025 è cresciuto di quasi il 40% rispetto all’anno precedente, arrivando a 4,47 miliardi di dollari, superando la media degli ultimi cinque anni e avvicinandosi ai picchi del 2007 e del 2015. Anche il numero di grandi operazioni, in particolare quelle superiori ai 500 milioni di dollari, è aumentato in modo significativo, segnalando un ritorno di fiducia da parte di acquirenti e investitori.
Ripresa su tutti i fronti: guidano i mega deal
La crescita del mercato M&A nel 2025 è stata trainata soprattutto dalle operazioni di grande dimensione. Le transazioni large-cap e mega-cap hanno rappresentato una quota crescente del valore complessivo, contribuendo ad aumentare sensibilmente il deal size medio. Non a caso, la maggior parte delle operazioni più rilevanti dell’anno è stata annunciata nella seconda metà del 2025, a conferma di un’accelerazione del momentum a partire dal terzo trimestre.
A livello geografico, Stati Uniti e la regione Emea hanno mostrato il rimbalzo più robusto, con un incremento sia dei volumi sia del numero di operazioni di grande taglia. In Europa, il mercato ha beneficiato di una progressiva normalizzazione delle condizioni macroeconomiche e di una maggiore chiarezza sul fronte geopolitico e regolamentare.
Solo per fare qualche esempio, Union Pacific ha acquisito Norfolk Southern per 88 miliardi di dollari negli Stati Uniti, mentre in Italia l’acquisizione di Mediobanca da parte di Mps è valsa 14 miliardi.
In Italia superati i livelli pre 2024
Anche il mercato italiano delle fusioni e acquisizioni ha mostrato segnali molto incoraggianti. I volumi M&A del 2025 hanno già superato quelli dell’intero 2023 e dell’anno precedente, con un aumento significativo della quota di operazioni di grande dimensione. L’Italia si conferma così uno dei mercati più dinamici all’interno dell’area Emea, con una quota sul totale europeo superiore alla media storica.
Le operazioni più rilevanti hanno interessato settori chiave come servizi finanziari (con l’acquisizione di Mps su Mediobanca e di Bper su Banca popolare di Sondrio), energia (con Saipem che ha aggiunto al suo portafoglio subsea7), infrastrutture (con l’acquisto di Plenitude da parte di Ares) e media (con l’acquisizione di ProSieben da parte di Mfe) confermando l’attrattività del Paese per investitori strategici e finanziari.
Cambio di ritmo
L’analisi storica dei cicli M&A suggerisce che le fasi espansive hanno una durata media di circa sette anni. In questo contesto, il 2025 rappresenterebbe soltanto il secondo anno di un nuovo ciclo rialzista, lasciando spazio a ulteriori crescite nei prossimi esercizi.
La combinazione di maggiore fiducia, ritorno dei grandi deal, riattivazione dei fondi e un contesto macro più stabile crea le premesse per un mercato di fusioni e acquisizioni strutturalmente più solido. Se queste condizioni dovessero persistere, il 2025 potrebbe essere ricordato come l’anno che ha segnato l’inizio di una nuova fase di espansione per il settore a livello globale soprattutto, per l’Italia.
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