Le azioni di Crocs, azienda produttrice dei celebri sandali in plastica, hanno perso ieri quasi il 30% del valore in un solo giorno, dopo la previsione del calo di vendite tra il 9 e l’11% per il terzo trimestre dell’anno in corso. Il crollo del prezzo delle azioni è stato il più grande calo giornaliero dal 2011. L’amministratore delegato Andrew Rees durante una call con gli analisti ha avvertito che i consumatori americani in questo momento appaiono prudenti nell’acquistare beni non essenziali. Le azioni della compagnia statunitense giovedì hanno chiuso in ribasso del 29,24%, prima di recuperare circa il 3% nelle contrattazioni after-hours.
La paura delle tariffe doganali
L’azienda, che ha sede in Colorado ma produce prevalentemente in Cina, Vietnam, Messico e Bosnia teme di dover affrontare un onere di 40 milioni di dollari nella seconda metà dell’anno a causa dei dazi sulle importazioni imposti da Trump. Il timore per i possibili aumenti di prezzi potrebbero ulteriormente frenare, secondo l’ad, la spesa dei consumatori. Nel secondo trimestre il fatturato di Crocs, che possiede anche marchio Heydude, è aumentato del 3,4% su base annua, raggiungendo circa 1,15 miliardi di dollari. L’azienda ha registrato una perdita netta di oltre 492 milioni di dollari, dovuta in gran parte alle svalutazioni del valore del marchio Heydude. Nello stesso periodo dell’anno scorso, Crocs aveva registrato un utile di quasi 229 milioni di dollari.
L’azienda, fondata nei primi anni 2000 Lyndon Duke Hanson, George Boedecker Jr. e Scott Seamans e entrata nel mercato con la prima scarpa nel 2002, ha avuto la sua ascesa dal 2015 in poi. Nel 2018 col rinnovo del Croslite, il materiale plastico di cui sono fatte le sue famose calzature, reso più leggero e comodo per il piede.
Nel 2019 Crocs registra un giro d’affari di 1,4 miliardi di dollari, con un incremento del 12,6 % nel valore di mercato. Ma è soprattutto con la strategia di marketing, volta al coinvolgimento di star e celebrità come Justin Biber e Nicki Minaj che le ciabattine dei Jibbitz, i piccoli accessori decorativi con cui personalizzare il proprio paio di Crocs, diventano popolari. Sono proprio i Jibbitz a rappresentare una linea di ricavi con alta marginalità: hanno un costo di produzione relativamente basso ma vengono venduti tra i 3 e i 5 dollari l’uno e sono accessori collezionabili: più se ne hanno più la propria scarpa è personalizzata. Costi non essenziali appunto, che d’ora in poi non sappiamo se i consumatori americani riusciranno a sostenere
© Riproduzione riservata