Tra una settimana esatta parte l’emissione d’autunno il Tesoro che ha deciso di rispolverare il Btp Valore, giunto alla quinta edizione e che arriva in un momento in cui la carta italiana continua a riscuotere successo tra investitori internazionali con lo spread Btp-Bund che viaggia sui minimi degli ultimi 15 anni. L’Italia continua a dare prova di solidità dei conti pubblici e in vista della Manovra 2026 il nuovo Documento Programmatico di Finanza Pubblica indica un obiettivo di deficit al 3% del Pil già quest’anno.
La finestra di collocamento del Btp Valore va da lunedì 20 ottobre a venerdì 24 ottobre, salvo chiusura anticipata. Per conoscere i tassi minimi garantiti bisognerà attendere il 17 ottobre, ma la struttura del nuovo Btp Valore è già ben delineata: durata settennale, cedole trimestrali crescenti nel tempo attraverso il meccanismo step-up “3+2+2” che vede il rendimento salire una prima volta dopo tre anni e poi ulteriormente dopo cinque; infine, si conferma il premio fedeltà che sarà dello 0,8% per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza. Una serie di caratteristiche che calzano soprattutto per le esigenze dei risparmiatori “cassettisti” disposti a mantenere il prodotto in portafoglio fino alla sua scadenza naturale. Uno strumento che premia la pazienza e scoraggia la speculazione di breve termine.
Il Btp Valore si compra in collocamento alla pari direttamente dal Tesoro e la sua natura di strumento ad hoc per cassettisti pronti a portarlo a scadenza va a ridurre drasticamente la volatilità di questo titolo di Stato anche nei momenti di tensione sui mercati. «La differenza è soprattutto psicologica in quanto un Btp classico quota ogni giorno in base all’andamento dei tassi: se i rendimenti di mercato salgono, il prezzo del titolo scende, e viceversa», spiega a Moneta Monica Zerbinati, analista finanziaria di Fida – Finanza Dati Analisi. Per chi non è abituato, questo può generare ansia anche se si ha intenzione di tenere il titolo fino a scadenza. Il Btp Valore, proprio perché pensato per essere detenuto fino a scadenza, limita questa percezione. «Ovviamente, anche il Btp Valore può essere venduto prima della scadenza sul mercato secondario – prosegue l’esperta di Fida – ma in quel caso si espone alla stessa volatilità di un Btp ordinario, perdendo i vantaggi per cui è stato disegnato».
Le prime quattro emissioni del Btp Valore, avvenute tra giugno del 2023 e maggio del 2024, hanno visto il rendimento complessivo (compreso il premio fedeltà) oscillare tra un massimo del 4,36% e un minimo del 3,75%. A distanza di quasi un anno e mezzo dall’ultima emissione di uno strumento analogo, la nuova emissione retail arriva in una fase di mercato molto diversa. La Bce ha infatti dato fiato a un ciclo accomodante dimezzando il costo del denaro, passato dal 4% al 2 per cento attuale. «Questo significa che il Btp Valore intercetta un momento in cui i rendimenti nominali sono più bassi rispetto al passato recente, ma la certezza del flusso cedolare diventa più preziosa in un contesto di tassi decrescenti», aggiunge Zerbinati.
Nonostante la forte discesa dei tassi di interesse nell’Eurozona rispetto alle precedenti emissioni, il Btp Valore dovrebbe comunque arrivare a garantire un rendimento lordo in area 3,5% (includendo il premio fedeltà) se il collocamento del Tesoro confermerà un premio nel range 0,2-0,3% visto in passato rispetto a titoli classici con scadenze analoghe. Considerando il prelievo fiscale agevolato del 12,5% – a cui si aggiunge il vantaggio dell’esenzione dalle imposte di successione nonché l’esclusione dal calcolo Isee fino ad un limite massimo di 50mila euro complessivi – l’investitore retail può contare su un rendimento netto superiore al 3% che preserva ampiamente il potere d’acquisto (inflazione attualmente è dell’1,6%) e può risultare una scelta ancora più premiante se i tassi andranno a scendere ulteriormente nei prossimi anni. «Il titolo appare potenzialmente interessante – asserisce Luigi Pedone, research specialist di Finint Private Bank – la curva dei rendimenti è sempre più inclinata positivamente, offrendo un extra-rendimento maggiore allungando la scadenza. In un contesto di questo tipo, può essere razionale aggiungere Btp in portafoglio in modo selettivo. Inoltre, in caso di aumento dei tassi in futuro, la struttura step-up può risultare vantaggiosa nel tempo, offrendo una cedola più elevata rispetto a un titolo a tasso fisso con la stessa scadenza».
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