Il ceo della Ferrari, Benedetto Vigna ha annunciato che i 5.000 dipendenti della Rossa in Italia riceveranno quest’anno un premio di competitività di 14.400 euro. L’anno scorso il premio era stato di 13.500 euro. Ma a Maranello non sono gli unici a distribuire ai loro lavoratori generosi premi di produttività per il raggiungimento di determinati risultati (incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione). Un altro esempio virtuoso è Luxottica, dove al premio di 4.000 euro per i dipendenti si aggiunge anche da anni una efficiente politica di welfare aziendale. Il colosso dell’occhialeria fondato da Leonardo del Vecchio ha deciso di riconoscere ai lavoratori una parte dei profitti derivanti dalle vendite internazionali.
Barilla ha erogato premi di produttività (fino a 2.000 euro) ai propri lavoratori per riconoscere il loro impegno nel migliorare l’efficienza operativa e l’innovazione nel settore alimentare. Lo stesso fanno Lamborghini (3.800 euro), Ducati (2.500-3.000), Brembo (2.000 euro), StM (3.000-4.000 euro), Prysmian (intorno ai 2mila), Fincantieri (2.500-3.000) e Eni che ha distribuito 4-5mila euro di bonus straordinari ai suoi dipendenti, riconoscendo il loro ruolo strategico nel raggiungimento degli obiettivi di crescita e sostenibilità dell’azienda. Lo scorso 31 marzo anche il gruppo triestino del caffè, Illy, nel comunicato sui conti ha sottolineato che a fronte degli ottimi risultati raggiunti nel 2024, verrà riconosciuto un bonus straordinario pari complessivamente a 1 milione di euro ai dipendenti “per l’impegno profuso” .
L’assegnazione dei premi di risultato in Italia è regolata da un quadro normativo e fiscale specifico, che mira a incentivare la partecipazione dei lavoratori ai successi aziendali. Dal punto di vista fiscale, la legge di Bilancio 2025 ha confermato la tassazione agevolata del 5% per i premi di produttività fino a 3.000 euro lordi annui. Questo regime fiscale si applica solo ai premi erogati ai dipendenti di aziende che abbiano sottoscritto contratti collettivi aziendali o territoriali. Inoltre, la soglia di esenzione può essere elevata fino a 4.000 euro in presenza di modelli di partecipazione paritetica dei lavoratori alla gestione dell’impresa.
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