È tempo di vacanze estive, che molti trascorreranno nella propria casa vacanze. Secondo i dati dei principali operatori del settore immobiliare, nel periodo post-covid, si è verificata una vera e propria corsa all’acquisto di seconde case in località turistiche. Nell’ultimo anno il trend si è stabilizzato intorno al 6,8% del totale delle compravendite (dati Tecnocasa), ma resta comunque un fenomeno interessante da analizzare. Spesso per acquistare una seconda casa è necessario ricorrere a un mutuo che, secondo MutuiOnline.it, presenta caratteristiche diverse rispetto a quello per la prima abitazione.
Prima di tutto, consideriamo la durata media del finanziamento: nel 2025, chi acquista una prima casa, richiede in media un mutuo della durata di 26 anni e due mesi, mentre per la seconda casa la media scende a 22 anni. Anche il loan-to-value medio, ovvero il rapporto tra importo del mutuo e valore dell’immobile, evidenzia una differenza significativa: per la prima casa si attesta al 75,8%, mentre per la seconda si ferma al 68,2%, segno di un maggiore apporto di capitale iniziale. Dal punto di vista geografico, il 20,9% delle richieste di mutuo per la seconda casa proviene dal Sud e dalle Isole, una quota superiore rispetto al 19% delle richieste per la prima casa nella stessa area. Differenze marcate emergono anche nella composizione anagrafica dei richiedenti. Nel 2025, il 46,8% di chi richiede un mutuo per la seconda casa ha più di 46 anni, mentre solo il 16,8% ha meno di 35 anni. Al contrario, tra i richiedenti per la prima casa, il 50,5% ha meno di 36 anni, mentre solo il 20,2% ha più di 46 anni. Ne consegue un’età media più alta per i mutui seconda casa: 45 anni e 2 mesi, contro 37 anni e 7 mesi per la prima. Questo dato riflette una maggiore solidità economica da parte di chi acquista una seconda abitazione. Infine, anche i costi del finanziamento risultano diversi: per un mutuo standard a tasso fisso da 150mila euro e durata ventennale, il Taeg della migliore offerta per la prima casa è pari al 2,91%, mentre per la seconda casa sale al 3,29%.
Guardando invece alla tipologia occupazionale, il 16,8% del totale dei richiedenti è rappresentato da lavoratori autonomi e il 3,2% da pensionati, a fronte del 10,2% e dell’1,2% rilevati tra i richiedenti per la prima casa. La quota di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato è più bassa tra chi finanzia una seconda abitazione: 76,1% contro 84,6% per la prima.
La casa al mare nelle marche
Il nostro Paese offre molte località turistiche lungo le proprie coste, ma quali sono le più richieste da chi compra una seconda casa? I risultati di Tecnocasa mostrano delle conferme ma anche alcune sorprese: le regioni che più hanno visto crescere l’acquisto di case vacanze, nell’ultimo anno, sono Marche (+3,9%) e Molise (+4,2%), seguite da Campania (+2,2%) e Sardegna (+2%).
Nelle Marche sta attirando sempre più acquirenti Pesaro, apprezzata per il mare e per l’offerta culturale, e Porto d’Ascoli, dove è in costruzione una ciclabile diretta a Montesilvano in Abruzzo. In Molise, Termoli ha visto crescere le richieste: è raggiungibile con l’alta velocità ed è la base per la partenza dei traghetti per le Tremiti. In Sardegna si evidenzia l’ottimo risultato di Olbia e Alghero. La prima è vicina all’aeroporto e vanta anche la presenza di un porto turistico. In recupero i valori del centro storico dove si stanno concentrando numerosi investitori che comprano per realizzare affitti turistici e B&B e dove sono in corso interventi di valorizzazione delle strade e degli immobili. Entrambe le città sarde hanno visto l’interesse di famiglie che arrivano da Lombardia, Veneto e Piemonte in particolare.
In Campania bene Ischia e Sorrento, dove si registrano prezzi in salita: si realizzano molti acquisti finalizzati a B&B e casa vacanza. Alcamo Marina in Sicilia e Marina di Massa in Toscana attirano invece acquirenti che non riescono ad acquistare nelle più costose località di Castellammare del Golfo e in Versilia.
Le opportunità del Garda
Se guardiamo al lago, le località turistiche del lago di Garda hanno messo a segno un aumento del 2,6%: la sponda bresciana chiude con +2,8%, quella veronese con +2,2% e la trentina con +3,2%. Il lago di Iseo registra un aumento dei valori dello 0,1% grazie al traino della sponda bresciana (+3,2%) che compensa il calo di quella bergamasca (-3,9%).
Sul Garda si segnala un buon trend a Moniga e a Manerba (soprattutto zona Lido). La domanda, infatti, si scontra con una bassa offerta immobiliare. I prezzi più bassi nell’entroterra spingono verso i comuni collinari di Polpenazze e Puegnago, più distanti dal lago ma in grado di offrire soluzioni panoramiche. Anche Affi, Cavaion Veronese e Costermano registrano un mercato dinamico. Cresce l’interesse per Caprino, i cui prezzi del nuovo sono decisamente più contenuti. In generale la poca offerta abitativa nelle località che si affacciano sul lago e, di conseguenza, i prezzi più elevati, stanno rendendo più interessante il mercato dell’entroterra. Di Costermano piace la pista ciclabile che attraversa tutta la città e costeggia i parchi. Bene anche Riva del Garda, che attira i turisti per le possibilità di fare attività sportive.
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