Il momento è cruciale per l’inflazione. Sebbene sia sotto controllo, con un tasso non oltre il 2% secondo l’ultima rilevazione Istat, c’è il rischio che possa tornare a scaldarsi nel prossimo futuro a causa dell’incertezza legata ai dazi. «Potremmo assistere nei prossimi mesi a un aumento dei prezzi in maniera superiore a quello che è stato negli ultimi tempi», avverte Angelo Drusiani, advisor di Ersel banca privata. Un timing perfetto quindi per il nuovo Btp Italia, in arrivo a fine mese. Il collocamento del titolo di Stato, pensato proprio per offrire ai risparmiatori una protezione contro l’inflazione, partirà il 27 maggio.
L’emissione, la ventesima di questo strumento lanciato per la prima volta nel 2012, arriva anche in un contesto di solidità del debito pubblico tricolore, come certificato dalla recente promozione di S&P, ma particolarmente volatile per i mercati azionari, innervositi (appunto) dalla guerra commerciale. I risparmiatori in cerca di porti sicuri, maggiore stabilità e protezione reale dall’inflazione in un contesto che potrebbe rimanere incerto per un periodo di tempo non così breve, potrebbero quindi guardare con un certo interesse a questa nuova edizione del Btp Italia, a più di due anni di distanza dalla precedente.
Come funziona
La nuova obbligazione sovrana è indicizzata all’inflazione. Questo significa che sia le cedole, corrisposte ogni sei mesi, sia il capitale investito vengono rivalutati in base all’andamento dei prezzi. «Grazie al meccanismo di indicizzazione utilizzato, ogni sei mesi è riconosciuto al detentore il recupero della perdita del potere di acquisto realizzatasi in quel periodo», informa il ministero dell’Economia e delle Finanze. Il nuovo titolo ha una durata di sette anni, con scadenza fissata al 4 giugno 2032. Altro elemento caratteristico è il premio fedeltà dell’1%, vale a dire un bonus aggiuntivo per chi sottoscrive il titolo in fase di emissione e lo conserva fino a fine periodo. Una misura pensata per incentivare il risparmio stabile di lungo termine.
I tassi minimi garantiti ancora non si conoscono e bisognerà aspettare il prossimo 26 maggio, alla vigilia del collocamento. I rendimenti previsti difficilmente replicheranno quelli dei bienni 2022–2023, quando l’inflazione correva ben sopra il 5%, ma dovrebbero essere comunque piuttosto competitivi. «Guardando alla storia dei Btp Italia, ci aspettiamo un tasso minimo garantito tra l’1% e l’1,5% annuo, cui si somma la rivalutazione legata all’inflazione, che dovrebbe muoversi tra l’1,7% e il 2%», stima Paolo Barbieri, head of fixed income di Valori AM, secondo cui il rendimento atteso dovrebbe aggirarsi poco sopra il 3%. «Prevedo cedole abbastanza corpose per incentivare la domanda, intorno al 3-4%», sostiene invece Drusiani.
A chi conviene
Essendo un titolo di Stato legato all’inflazione è adatto a chi non ha ancora provveduto a coprire il portafoglio da un possibile aumento dei prezzi nei prossimi anni. «Questo Btp Italia è interessante se si ha l’esigenza di proteggersi da un’eventuale scenario inflattivo – afferma Barbieri -. In questo caso, è consigliabile tenerlo fino alla scadenza per ricevere il premio extra». Tuttavia, considerando uno scenario caratterizzato da diverse incognite, tra tensioni geopolitiche e guerra commerciale, «credo sia un titolo interessante per tutti», sostiene Drusiani. Certo, in caso di deflazione, ovvero di un calo dei prezzi, il rendimento complessivo potrebbe risultare deludente soprattutto rispetto ad altri titoli, a cominciare dal normale Btp che offre circa il 3,3% o il Bot che a fronte di un ritorno interessante ha una durata inferiore. Come per ogni strumento finanziario, bisogna quindi considerare i rischi che non sono mai assenti.
Come sottoscriverlo
Il nuovo titolo sarà in collocamento tra martedì 27 a venerdì 30 maggio con una doppia tranche. Dal 27 al 29 l’offerta, salvo chiusura anticipata, sarà aperta agli investitori individuali. Il 30 invece si passerà agli istituzionali. Per partecipare al nuovo collocamento, anche con piccoli capitali (si parte da 1.000 euro), si potrà utilizzare l’home-banking, se abilitato al trading online, oppure rivolgersi alla banca o a un ufficio postale, purché sia attivo un conto titoli. Il titolo gode di varie agevolazioni fiscali: tassazione al 12,5% (anziché al 26%), esenzione dalle imposte di successione ed esclusione dal calcolo Isee fino a un massimo di 50mila euro investiti, secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2024. Un quadro che sembra apparecchiato per riscuotere un certo successo in termini di raccolta, così come avvenuto nelle precedenti emissioni. L’ultima, di marzo 2023, aveva registrato una raccolta di quasi 10 miliardi di euro, di cui oltre 8 attribuibili ai risparmiatori.
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