Di fronte al tema del risparmio e degli investimenti, molti italiani ancora oggi scelgono la strada dell’immobilismo. Perché? “Paura di sbagliare e di perdere. E mancanza di fiducia”, spiega senza giri di parole Aminata Gabriella Fall, consulente finanziaria e divulgatrice, nota sui social come Pecuniami. Dopo una lunga carriera in banca durata 21 anni, oggi si occupa di aiutare le persone a capire meglio come gestire il denaro. L’abbiamo incontrata al WeWorld Festival di Milano, dove tra un panel e l’altro ha raccontato come decostruire miti e paure legate al denaro.
Il problema è piuttosto urgente: secondo dati della Banca d’Italia, a fine 2024 oltre 1.800 miliardi di euro di liquidità giacevano ancora fermi sui conti correnti degli italiani, erosi da inflazione e mancati rendimenti. Un paradosso in un Paese dove si parla molto di “risparmio”, ma si investe pochissimo: solo il 28% della popolazione ha conoscenze finanziarie di base, secondo l’Ocse.
“La finanza e gli investimenti? Non possono essere così difficili, li hanno inventati gli uomini”. Quando le chiediamo cosa direbbe a chi pensa di non capire nulla di soldi e investimenti, Ami risponde sorridendo: “Una cosa che hanno inventato gli uomini non può essere così difficile! In realtà bisogna affrontare questo mondo un passo dopo l’altro, con pazienza. Partendo dalle cose più semplici: cos’è un’azione, cos’è un’obbligazione.”
Il consiglio è chiaro: niente corsi da migliaia di euro, ma cominciare dai libri giusti. “Gli articoli di giornale? Meglio evitarli all’inizio, partono dall’attualità e rischiano di confondere. È come con la politica: se leggi solo i quotidiani non capisci nulla. Prima serve la base, poi gli approfondimenti.”
Occhio ai “fuffa guru”: i più pericolosi
Nel mare magnum di internet, come orientarsi tra chi dà consigli e chi vende illusioni? Ami non ha dubbi: “I ‘fuffa guru’ sono i più pericolosi. Quelli che dicono ‘io faccio così’ sono da evitare. Quando qualcuno parla di soldi, chiedetevi: che lavoro fa? Se non è un professionista, non ascoltatelo.”
Un richiamo al senso critico e alla verifica delle fonti, che nel mondo della finanza è più che mai necessario.
Il grande nodo della liquidità: “Gli italiani non si fidano”
Secondo Assoreti, una possibile leva per incentivare gli investimenti potrebbe essere una diversa tassazione sui rendimenti. Ma per Ami, il problema è ben più profondo: “La gente non si fida. Pensa che tenere i soldi sul conto sia privo di rischio. In realtà è un’illusione. Anche con 50 euro al mese si può iniziare a investire. Ma la bassa propensione al rischio e le credenze limitanti bloccano tutto.”
E così si resta immobili, mentre l’inflazione erode il potere d’acquisto. Il paradosso? Chi ha meno soldi si convince di non poterne investire. Ma è proprio chi ha poco a perdere di più lasciando tutto fermo.
Donne e denaro: un atto di responsabilità
Considerando le attuali divergenze che ancora oggi esistono tra uomini e donne nel mondo del lavoro e degli stipendi, la corretta gestione finanziaria può diventare una alleata preziosa: “Le donne guadagnano meno, hanno carriere più discontinue. Quindi prendersi cura dei propri soldi è un dovere verso sé stesse. Non farlo significa rischiare di perdere risorse che già sono più scarse.”
E racconta un episodio recente: “Tre anni fa una donna era venuta da me per iniziare a investire. Poi non ha fatto nulla. Ora è tornata, ma ha perso i tre anni migliori dei mercati. Se avesse iniziato allora, oggi avrebbe guadagnato parecchio. Ogni lasciata è persa.”
Non è mai troppo tardi (ma prima si inizia, meglio è)
Parlare di soldi, non deve essere un tabù, ma un atto di responsabilità individuale e collettiva. Il messaggio? Non serve essere esperti o ricchi. “Serve solo iniziare”, dice Ami. Un passo alla volta, un libro alla volta. Magari anche con 50 euro al mese. Perché il vero rischio, oggi, è restare fermi.
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