I giovani si trovano oggi a dover fronteggiare situazioni e scelte finanziarie più impegnative di quelle vissute alla stessa età dai loro genitori. Ecco perché l’educazione finanziaria è fondamentale, anche per produrre benefici “indiretti” per le famiglie. La finanza si può imparare a scuola, con iniziative e progetti promossi da tempo non solo dalla Banca d’Italia. Ma anche al museo, divertendosi. Lo dimostra il bilancio delle attività didattiche del Museo del Risparmio creato da Intesa Sanpaolo a Torino: nell’anno scolastico appena concluso (settembre 2024 – giugno 2025) le attività del museo hanno raggiunto complessivamente 120.300 studenti delle scuole primarie e secondarie, di primo e di secondo grado, di tutta Italia.
Le classi sono state coinvolte attraverso l’erogazione di oltre 1.550 interventi per un totale di oltre 2.100 ore di formazione, con percorsi di educazione finanziaria online, laboratori didattici, visite guidate tematiche, eventi di approfondimento. Guardando invece al totale degli utenti raggiunti (scuole e adulti) nel periodo gennaio 2024 – giugno 2025 sono circa 184.000 le persone coinvolte nelle attività divulgative del museo fondato nel 2012 nel capoluogo piemontese, grazie al sostegno economico di Intesa Sanpaolo, e diventato pioniere nella diffusione della cultura finanziaria in Italia.
È il primo museo al mondo dedicato a questo tema con l’obiettivo di rendere comprensibili concetti economici e finanziari spesso percepiti come difficili, incoraggiando una gestione del denaro responsabile e consapevole. Per i visitatori ci sono percorsi multimediali ed esperienze interattive. Per le scuole sono stati creati laboratori e attività didattiche con materiali adatti a ogni età, fruibili anche online. Gli adulti possono partecipare a eventi, mostre temporanee e incontri dedicati a temi cruciali come il risparmio, il consumo consapevole, l’investimento e la sostenibilità economica.
«La decisione di istituire il museo si è basata sull’evidenza empirica che in Italia le competenze finanziarie di base non sono ancora sufficientemente diffuse fra la popolazione, in particolare fra i più giovani, le donne e i gruppi socialmente vulnerabili», spiega la direttrice e curatrice, Giovanna Paladino.
Secondo un’indagine di Bruegel condotta a livello europeo nel 2024, solo una persona su due nella Ue ha una conoscenza finanziaria adeguata. L’Italia si colloca sotto la media europea. La carenza di un’alfabetizzazione finanziaria di base genera pesanti costi sia per il singolo individuo che per la società. «Per costruire un progetto educativo efficace in ambito finanziario che coinvolga persone di tutte le età, per noi è fondamentale adottare un approccio strutturato, inclusivo e flessibile, basato su metodologie didattiche attive e una comunicazione chiara. Riconoscere che le persone apprendono in modo diverso significa riuscire a differenziare i target e offrire loro linguaggi personalizzati. Per i bambini, privilegiamo il gioco, la narrazione e il visual storytelling. Con i ragazzi, utilizziamo casi pratici, simulazioni e competizioni. Per gli adulti, ci concentriamo su esempi concreti, sull’utilità quotidiana dei concetti e su strumenti digitali semplici e intuitivi», sottolinea Paladino. Che ha deciso di esplorare discipline apparentemente lontane dall’economia e dalla finanza, come la fisica, ma anche di raggiungere con i format didattici del museo alcune migliaia di studenti oltre i confini nazionali, in paesi in cui opera Intesa Sanpaolo con la divisione banche estere come Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Egitto, Moldavia, Romania, Serbia, Slovenia, Slovacchia e Ungheria. La prossima sfida sarà portare il modello del Museo del Risparmio in altre due città italiane, aprendo nuove sedi.
Il museo ha intanto condotto un’indagine che ha coinvolto 3.868 partecipanti rappresentativi della popolazione italiana di età compresa tra 18 e 74 anni, con l’obiettivo di esplorare in che modo ottimismo, felicità e capacità di pianificazione influenzino la serenità nell’affrontare questioni economiche personali. Ebbene, i risultati del sondaggio mostrano che i giovani mostrano livelli di ottimismo più elevati e aspettative future più rosee, accompagnate da una maggiore felicità, favorita dalle relazioni sociali soddisfacenti e dall’uso più frequente di strumenti di pianificazione. Gli adulti utilizzano la pianificazione principalmente come strumento per gestire le proprie responsabilità e pongono una maggiore attenzione alla stabilità economica. Infine, gli over 55 anni tendono ad associare la felicità al tempo libero e alle relazioni consolidate, prestando minore enfasi sulla pianificazione.
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